Nuovi progetti culturali per la Calabria: finalmente nascerà il Museo del Mediterraneo di Zaha Hadid
L’ambizioso progetto sorgerà proprio di fronte, dall’altra parte dello Stretto, al MAXXI Med, museo-ponte per le arti del Mediterraneo e centro di ricerca. Il direttore lavori sarà il rossanese Nilo Domanico
REGGIO CALABRIA – In attesa della nascita del Ponte sullo Stretto, Calabria e Sicilia si tendono la mano, puntanto su ambiziosi e rivoluzionari piani. L’area dello Stretto, infatti, è un punto che appare propizio per i progetti culturali di respiro mediterraneo: da una parte (quella siciliana) sorgerà infatti il MAXXI Med, museo-ponte per le arti del Mediterraneo e centro di ricerca; il complesso sarà realizzato dall’impresa Cobar Spa, con project manager l’ingegnere rossanese Nilo Domanico, già coinvolto nella nascita del più grande giardino botanico del mondo in Oman e nel masterplan per la bonifica idraulica del Parco Archeologico di Sibari. E dall’altra parte dello stretto, su territorio calabrese sorgerà il Museo del Mediterraneo e un Centro Polifunzionale.
Infatti, grazie ai cospicui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza, è ripartito l'iter per la realizzazione del grande progetto vinto dallo studio di Zaha Hadid, che rivoluzionerà completamente il lungomare di Reggio Calabria.
Grazie a oltre 120 milioni di fondi è stato finalmente possibile affidare in via ufficiale il progetto esecutivo allo studio di architettura Zaha Hadid Architects, il cui direttore Filippo Innocenti ha partecipato alla formalizzazione dell’atto lo scorso marzo insieme a Paolo Brunetti, sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, e Francesco Barreca, dirigente dei Lavori Pubblici.
Il progetto denominato “Lotto zero”, che andrà a riqualificare 25mila metri quadri tra il lungomare Falcomatà e il porto, comprende due oggetti architettonici, il Museo del Mediterraneo e un Centro Polifunzionale: la grande struttura, che nelle tipiche linee sinuose di Hadid include museo e centro, è ispirata alla simmetria radiale delle stelle marine ed è ben visibile sia dalla terra sia dal mare.
Il complesso museale includerà nei suoi 13.400 metri quadri di spazio anche un centro di biologia marina, un acquario, laboratori di restauro, un archivio, una biblioteca, un bar, un ristorante, un’ampia sala congressi e spazi espositivi per mostre permanenti e temporanee.
«Scopo del progetto è di realizzare due edifici simbolo che caratterizzino inequivocabilmente la città di Reggio Calabria come capitale culturale e futuro punto di confluenza tecnico-economico del bacino del Mediterraneo. Il progetto sfrutta le potenzialità uniche della localizzazione, lungo lo stretto braccio di mare che separa l’Italia continentale dalla Sicilia. Perfettamente visibili dalla costa opposta, i due edifici si elevano alla scala ambientale», si legge nel progetto dello studio.
Grande attenzione è stata riservata al rapporto paesaggistico con il litorale e all’esaltazione delle potenzialità panoramiche della città, incentivate grazie a una mobilità diretta via mare tra le infrastrutture di collegamento regionale e nazionale e i nuovi poli turistici. Sono previste anche «modalità di connessione tramite navette ecologiche leggere, che garantiranno la continuità tra i poli del lungomare e le attrezzature dislocate per il parcheggio, da studiare in modo da spostare la congestione del traffico automobilistico quanto più possibile lontano dal lungomare». La città sembra approntarsi, quindi, a un nuovo inizio.
(fonte artribune.com)