Il Pecorino Crotonese va a ruba. I formaggi (e il cibo) diventano attrattori turistici
Aumentano le percentuali di turisti alla ricerca di viaggi esperienziali ed enogastronomici. Fonsi, unico produttore in provincia di Cosenza del Pecorino Crotonese Dop e l’unico biologico (nell’intera filiera!), conferma il trend
CORIGLIANO-ROSSANO - Turismo esperienziale ed enogastronomico, il 74% dei turisti italiani ha visitato luoghi di produzione nel corso dei viaggi degli ultimi 3 anni: in testa troviamo le cantine (con il 34%), seguite da caseifici ed aziende agricole (28%). Cresce l’attenzione verso tutti i luoghi di produzione. In particolare, cresce l’interesse verso i formaggi che sta raggiungendo, quasi, quello per il vino.
Luca Fonsi dell’omonima azienda di Paludi conferma in una nota il trend e afferma: «Questi dati corrispondono alla percezione che si ha e quest’anno registriamo con grande soddisfazione dati positivi anche nella nostra esperienza familiare ed imprenditoriale e nella nostra filiera».
Fonsi, unico produttore in provincia di Cosenza del Pecorino Crotonese Dop e l’unico biologico (nell’intera filiera!), rilancia e commenta quindi i dati che emergono dal Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023 di Roberta Garibaldi, presidente dell'Associazione italiana turismo enogastronomico, professore di Tourism Management all'Università degli studi di Bergamo e vicepresidente della Commissione Turismo dell'Ocse, realizzato sotto l'egida dell'Associazione italiana turismo enogastronomico.
«Tradotto: questa estate sono tutti impazziti per il Pecorino Crotonese Dop, a tavola e negli acquisti! Finalmente – sottolinea – assistiamo ad una inversione di tendenza che può essere paragonata a quella che qualche decennio fa è stata definita come la Primavera di vini calabresi. Il Crotonese – aggiunge - è andato letteralmente a ruba nelle sue diverse declinazioni: fresco, semiduro e stagionato; sia in azienda, nella dispensa con sede a Corigliano-Rossano e nei punti vendita e supermercati distribuiti per la regione e soprattutto in Sila. La curiosità di vedere come si realizza il formaggio, da dove viene il latte quello vero, quali sono le fasi di produzione – conclude Fonsi – soprattutto in questo periodo è stata più che esaudita per i diversi ospiti che si sono recati in azienda e che hanno scelto di assaporare i sapori autentici e a km0»
«Dall’antipasto al dessert, ogni singolo ingrediente è prodotto all’interno dell’azienda di contrada Unna, affacciata su Castiglione a Paludi, il più importante sito italiano di architettura militare d’epoca greca, uno dei 100 marcatori identitari della Calabria Straordinaria. E mentre l’agriturismo per tutto il mese di agosto resterà aperto a pranzo e a cena, nel resto dell’azienda si inizia a lavorare in vista della demonticazione, quando così come accade da secoli, al contrario della transumanza, il pascolo lascerà la montagna per scendere in pianura».