L’Aletti progetta e realizza “aule aperte”: studenti in visita a Cosenza e Tarsia
Obiettivo della visita cosentina è stato l’OrientaCalabria. Seconda tappa: Ferramonti per gli appuntamenti tradizionali dedicati all’edizione 2023 della “Giornata della Memoria”
TREBISACCE - Ancora protagonisti le allieve e gli allievi dell’Istituto “Ezio Aletti” di Trebisacce. E anche lontano dalle proprie aule: negli ultimi giorni, infatti, le Classi Quinte dello stesso Istituto sono andate in “trasferta” onorando il nome dell’Aletti.
Prima tappa: Cosenza. Obiettivo della visita cosentina è stato l’OrientaCalabria, con le Classi Quinte di Oriolo e Trebisacce protagoniste. Si è trattato di un evento che rappresenta per i ragazzi calabresi il più importante appuntamento del Sud Italia volto ad approfondire il dibattito sulle opportunità offerte ai giovani studenti dal mondo dell’Università e del Lavoro, un valido e imprescindibile momento di orientamento, di formazione e di aggiornamento, un contributo concreto per una progettazione mirata e consapevole del proprio futuro scolastico, universitario e professionale.
Le allieve e gli allievi dell’Aletti sono stati accompagnati dai docenti Massimiliano Briganti, Rosanna Garofalo, Anna Roma, Maria Filomena e Domenico Zaccaro.
Seconda tappa: Ferramonti. Nel corso dei vari appuntamenti tradizionali dedicati all’edizione 2023 della “Giornata della Memoria”, un nutrito gruppo di ragazze e ragazzi di Oriolo e Trebisacce ha fatto visita al campo di concentramento di Tarsia. A guidare il gruppo dell’Aletti sono stati i docenti Elvira Bracca, Giuseppe Chippari, Pasquale Corbo, Franco Lauria e Gaetano Dattoli. L’esperienza ha lasciato un ricco bagaglio di emozioni e riflessioni in tutti e certamente andrà replicata in futuro.
«Sono momenti importanti questi – ha commentato il Dirigente Scolastico, Alfonso Costanza – si tratta infatti di appuntamenti che il mondo della Scuola non può che cogliere e fare propri. Il nostro Istituto non è arroccato nei suoi due edifici: amiamo progettare e realizzare delle aule “aperte” a ogni input esterno. Per questo continueremo a partecipare ad avvenimenti del genere, certi che possono soltanto far bene alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi».