Ex lavoratori Simet, concluso il 2022 con l’amaro in bocca. «Questo nuovo anno ci sia il riscatto»
È quanto auspica il sindacato Faisal-Cisal: «Saremo al loro fianco nella ricerca di spiragli di luce di un nuovo sereno»
CATANZARO - «Vogliamo realizzare una breve riflessione ed offrire un succinto riepilogo di ciò che è stato questo 2022 sotto il profilo dell’attività svolta. Il capitolo più doloroso è legato ai licenziamenti di un cospicuo numero di lavoratori, nell’ambito di licenziamenti collettivi, che hanno riguardato, in particolare, dipendenti dell’azienda rossanese “Simet” e di quella pitagorica “Fratelli Romano”, nelle quali questo Sindacato intrattiene relazioni industriali».
È quanto si legge in una nota stampa della Faisal-Cisal, che così continua: «Nel caso della Fratelli Romano, questo scorcio del 2022 ha condotto ad esito favorevole i ricorsi intentati dai lavoratori davanti al giudice del lavoro, mentre per gli ex lavoratori della Simet quest’anno si conclude con l’amaro in bocca, che deriva dall’indifferenza delle istituzioni rispetto al dramma, personale e sociale, qual è lo status di disoccupato ai quali circa 40 lavoratori sono tuttora costretti. Un'altra vicenda amara afferisce all’Amaco di Cosenza, che rischia il fallimento, per evitare il quale faremo quanto rientrerà nelle nostre possibilità, accanto ai lavoratori. A Reggio Calabria, la Baltour ha smantellato un’importante e consolidata sede operativa, ponendo molti lavoratori di fronte alla scelta di accettare il trasferimento a Teramo, ovvero rassegnare le dimissioni, come in effetti è avvenuto».
«Nel complesso, la Faisa-Cisal chiude quest’anno con la consapevolezza che è sempre possibile fare di più e meglio, ma altrettanto consapevole che i propri dirigenti non si sono risparmiati nel portare avanti – azienda per azienda – le istanze delle centinaia di associati che in essi hanno riposto la propria fiducia. Il 2023 sarà il proscenio di quella continuità di rappresentanza di tutti quegli uomini e di tutte quelle donne che alla Faisa-Cisal affidano ogni giorno la cura dei propri diritti e che con essa coltivano la speranza di un futuro più giusto e sufficientemente attento alle legittime aspettative di una classe operaia sempre più trascurata».
«Non mancheremo di far tesoro delle esperienze maturate anche nel 2022, lasciandoci alle spalle le tante porte chiuse e la sordità di chi, a vario titolo, poteva e doveva (ma non lo ha fatto) riservare attenzione alle lavoratrici ed ai lavoratori, e cioè a coloro i quali, in un mondo del lavoro sano, vengono prima di tutto. Auspichiamo, a tal fine assicurando un rinnovato impegno sindacale, che il 2023 conduca a soluzione le tante vertenze aperte in tutto il territorio regionale, perché la serenità lavorativa sia alla portata di quanti ogni giorno sono impegnati a portare un pezzo di pane a casa. In particolare, sarà ovviamente nostro compito, al quale non ci sottrarremo, quello di affiancare i lavoratori nostri associati nell’affermazione della dignità del lavoro e degli stessi lavoratori, quale principio inviolabile e fondamento del vero benessere».
«A tutti, ed in particolare ai nostri colleghi della Simet, a qualsiasi donna e a qualsiasi uomo stia patendo l’assenza di lavoro e all’orizzonte non scorge che nuvole di incertezza, va il nostro augurio affettuosissimo di un 2023 che sia di riscatto e la conferma che saremo al loro fianco nella ricerca di spiragli di luce di un nuovo sereno».