Le precipitazioni del 30 novembre a Co-Ro, seppur importanti, non possono essere considerati alluvionali
È quanto emergerebbe dall’elaborazione dei primi dati della nuova stazione meteo professionale installata in uno degli stabili dell’Istituto d’Istruzione Superiore Maiorana di Corigliano-Rossano
CORIGLIANO-ROSSANO – 46 millimetri di pioggia registrati dalla mezzanotte alle ore 12 e poi 22 mm di pioggia per un totale di 68 mm, ovvero 68 litri di acqua per metro quadro, nelle restanti 12 ore con venti prevalentemente da nord che hanno toccato punte di 70 km orari e temperature minime di 10,7 °C e a massime di 13,2 °C. Le precipitazioni registrate nelle 24 ore dello scorso mercoledì 30 novembre, seppur importanti non possono essere considerati alluvionali.
È quanto emergerebbe dall’elaborazione dei primi dati della nuova stazione meteo professionale installata in uno degli stabili dell’Istituto d’Istruzione Superiore Maiorana di Corigliano-Rossano, in prossimità dei laboratori dell’Istituto Agrario, tra le ultime novità introdotte nell’articolata attività didattica e di sperimentazione del polo guidato dal dirigente scolastico Saverio Madera.
Tutti i dati sono stati confrontati con le tabelle climatiche della zona rispetto all’intero mese. Mediamente cadono 100 mm di pioggia e annualmente 900. Gli eventi meteorici sono stati, quindi, importanti ma non eccezionali, anche perché i cambiamenti climatici degli ultimi anni ci hanno sempre più abituati a piogge intense concentrate in brevi periodi.
I venti da nord, vista l’orografia del territorio – è forse questo l’altro dato importante emerso dallo strumento dal quale l’Agrario prende informazioni per regolarsi con le colture e le semine –avrebbero rallentato il deflusso dei torrenti a mare con conseguente aumento di livello sugli argini.
Un elemento sul quale sicuramente occorre riflettere – è stata una delle valutazioni condivise nel corso della sperimentazione con gli studenti – è l’ingente quantitativo di detriti portato sul litorale dalle fiumare ed a tutt’ora presente su tutta la costa jonica, composto prevalentemente da tronchi, ramaglie e canne uniti a rifiuti di vario genere: vero e proprio campanello d’allarme del gravissimo stato di abbandono dei torrenti che non fa che peggiorare il rischio e i danni a catena. La concausa di frane e smottamenti, sottopassi allagati, strade diventate improvvisamente fiumi in piena ed autentiche piscine, così come è stato fotografato in tutta la regione, potrebbe essere ricercata nella purtroppo scarsa manutenzione dei torrenti e dei fossi di scolo, nell’uso scriteriato del suolo ed in generale nella cattiva gestione del territorio.
«La stazione meteo di cui la nostra comunità scolastica si è dotata – sottolinea il Dirigente – è un prezioso strumento a disposizione del territorio. Non è uno strumento scolastico, ma professionale ed utilizzato anche dall’Università della Calabria. La sua attendibilità è al 99,9%. Attualmente è in fase di sperimentazione e su di essa saranno ospitati dei corsi di formazione ad hoc tenuti da esperti regionali e da tutt’Italia. Sarà utilissimo per tutti gli interventi in agricoltura e – conclude Madera – sarà prossimamente fruibile online da tutti, direttamente dal sito dell’Istituto».