«Tra i cittadini di Schiavonea serpeggia la paura. Bisogna inviare l’Esercito»
È quanto chiede Domenico Piattello, presidente dell’Associazione “Italia nel cuore”: «La vivibilità nel borgo è resa particolarmente difficile per le ingiustificate e criminali scorribande attuate can cadenza quotidiana»
CORIGLIANO-ROSSANO - «La grave situazione dell’ordine pubblico nel borgo marinaro di Schiavonea, legata, essenzialmente ad atti posti in essere, in maniera deliberata e senza giustificazione alcuna da cittadini extracomunitari, è al centro di una lettera che come Presidente dell’Associazione “Italia nel cuore” ho indirizzato ieri al Signor Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, e al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, Alessandro D’Alessio. Questo il testo della missiva indirizzata alle due Autorità».
È quanto scrive Domenico Piattello, del quale riportiamo il testo integrale della lettera.
«Pregiatissimi Signori, mi chiamo Domenico Piattello è sono Presidente dell’Associazione denominata “Italia nel cuore” costituita tre anni fa nella città di Corigliano-Rossano. In questi anni varie sono state le battaglie che abbiamo condotto a proposito di legalità, trasparenza e vicinanza alle persone più in difficoltà, emarginate e che soffrono. Oggi chiedo alle SS.LL. una particolare attenzione, perché come cittadino della comunità di Corigliano-Rossano sento il dovere civico e morale di segnalare quanto segue: da qualche tempo la vivibilità nella popolosa località di Schiavonea, d’estate meta di tantissimi turisti, è resa particolarmente difficile per le ingiustificate e criminali scorribande attuate can cadenza quotidiana da gruppi di cittadini extracomunitari».
«Senza motivi apparenti – continua - questa gente dà sfogo a lanci di bottiglie, di sassi, aggressioni nei confronti di ignari e pacifici cittadini del posto. Circolare di sera a Schiavonea è diventato pressocché impossibile, tanto è il clima di paura che si è diffuso tra i cittadini. Per onestà intellettuale devo far rilevare il grande lavoro di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, ad iniziare dai Carabinieri. I militari dell’Arma ottimamente guidati dal Tenente Colonnello, Raffaele Giovinazzo, non stanno lesinando energie per garantire una normale e corretta convivenza civile, ma a causa della vastità del nostro territorio, con gli attuali effettivi a disposizione, non riescono, in maniera tempestiva, ad impedire il compimento di atti criminosi».
«Scrivo ciò – prosegue - perché personalmente ho visto operare i militari diretti dal Tenente Colonnello Giovinazzo, e devo affermare che stanno facendo l’impossibile, ad iniziare proprio da Giovinazzo che h24 è sul territorio, organizzando con gli uomini a sua disposizione, servizi di controllo e repressione continui. Però, come sostenevo, ciò non basta, questi fedeli servitori dello Stato non c’è la fanno a controllare in maniera esaustiva tutto ciò che accade su un territorio imponente. Da qui la richiesta, che lo scrivente ritiene legittima, di valutare l’opportunità di inviare l’Esercito. Con questo non si vuole ripristinare alcuno “stato di polizia”, ma la presenza di forza militari a supporto delle attuali unità in dotazione alle forze dell’ordine operanti sul nostro territorio, è necessaria ed indispensabile, per sperare nel ritorno ad un clima più sereno ed avere così la meglio su questa gente che non riesce a vivere in maniera degna e civile».
«Il cittadino ha bisogno di poter uscire di casa senza la paura che gli possa succedere qualcosa. Lo scrivente è convinto che prenderete nella dovuta considerazione questa richiesta che, lo ripeto, nasce da un diffuso clima di paura che serpeggia tra i cittadini e del quale io ne sono testimone credibile. Che si intervenga al più presto prima che sia troppo tardi, lo Stato non può e non deve abdicare di fronte a questo manipolo di soggetti, facilmente individuabili, che stanno mettendo a ferro e a fuoco la nostra città» conclude.