San Giorgio Albanese riconosciuto come “Comune di produzione dell’Olio di Calabria Igp”
«Un risultato che premia l’impegno di tutti i produttori che hanno saputo e voluto investire nella qualità di un’eccellenza territoriale che deve essere promossa e valorizzata ogni giorno ed in tutte le direzioni»
SAN GIORGIO ALBANESE – «Il riconoscimento come Comune di produzione dell’Olio di Calabria IGP rappresenta per il comparto agricolo in particolare e per il tessuto economico cittadino in generale, un’opportunità importante di sviluppo e di crescita. Un risultato che premia l’impegno di tutti i produttori che hanno saputo e voluto investire nella qualità di un’eccellenza territoriale che deve essere promossa e valorizzata ogni giorno ed in tutte le direzioni».
È quanto dichiara il Sindaco Gianni Gabriele esprimendo soddisfazione per questo risultato ottenuto attraverso la collaborazione di tutti gli attori protagonisti: la rete imprenditoriale, le istituzioni e le associazioni di categoria.
Il Primo Cittadino coglie quindi l’occasione per ringraziare, per il sostegno e per il supporto offerto, Massimo Magliocchi, Presidente dell’Associazione Olivicola Cosentina, che nei giorni scorsi ha consegnato ufficialmente il bel riconoscimento all’Amministrazione Comunale nel corso di un incontro ospitato nella Sala Consiliare alla presenza dei produttori.
Al momento istituzionale sono seguite le visite ai frantoi Gencarelli e Ferraro, tra le esperienze imprenditoriali che esibiranno sulle proprie bottiglie il bollino Olio di Calabria IGP, così come potranno fare sulle proprie bottiglie tutte le aziende che faranno domanda all’Associazione e che rispetteranno le condizioni previste nell’apposito disciplinare.
L’olio extravergine di oliva Olio di Calabria IGP è ottenuto da olive provenienti dalle seguenti cultivar autoctone, a prevalente diffusione sul territorio regionale: Carolea, Dolce di Rossano, Sinopolese, Grossa di Gerace, Tondina, Ottobratica, Grossa di Cassano e Tonda di Strongoli presenti da sole o congiuntamente, in misura non inferiore al 90%. Il restante 10% può provenire da cultivar di olive autoctone di minore diffusione.