Accoglienza e inclusione, al via il programma “Coro for in” per ribaltare gli stereotipi
Migranti e caporalato al centro del programma i cui risultati sono stati presentati nei giorni scorsi al Centro d’eccellenza di Corigliano-Rossano
CORIGLIANO-ROSSANO - Il progetto “Coro for in” ribalta gli stereotipi sull’accoglienza e l’inclusione, infatti «circa un terzo dei lavoratori stranieri (sui 236 profilati) impiegati negli uliveti ed agrumeti della Piana di Sibari, destinatari dei voucher per sostenere le spese abitative, hanno continuato a vivere nelle stesse abitazioni assumendo a proprio nome il contratto di locazione».
È quanto emerge da una nota stampa relativa alla presentazione dei risultati del progetto che si è tenuta nei giorni scorsi. Il programma di lotta al caporalato, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito dei fondi Amif che promuove attività e azioni di sensibilizzazione, è Su.pr.Eme Italia (Sud protagonista nel superamento dell’emergenza in ambito di grave sfruttamento degli stranieri nelle cinque regioni del sud Puglia Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia).
Il direttore tecnico di “Coro for in” Pietro Caroleo, ha descritto le varie fasi di intervento, «dalla sperimentazione di una edilizia abitativa temporanea e di supporto per le campagne di raccolta alla promozione di nuove forme di auto-imprenditorialità, passando dall’inclusione delle nuove generazioni e dei minori appartenenti a famiglie di immigrati stanziali per contrastare la dispersione scolastica e promuovere la partecipazione verso una cittadinanza attiva. Sono, questi, gli step successivi che il progetto ambisce a raggiungere. Ha descritto, poi, le varie fasi di intervento che hanno previsto oltre alla ricerca di abitazioni per i migranti, l’installazione di servizi igienico – sanitari in contrada Boscarello, l’individuazione di servizi di mobilità da destinare ai lavoratori».
Sono intervenuti, inoltre, Valerio Paduano, responsabile Area Ricerche Promidea Cooperativa Sociale, la docente Unical Alessandra Corrado sul tema del contrasto allo sfruttamento e dell'inclusione sociale dei lavoratori migranti in agricoltura; il coordinatore e portavoce di Grei250 e corrispondente italiano di Ocse per l'international Migration Outlook, Ugo Melchionda, su “Il modello dei poli sociali come agenzia territoriale per l’integrazione dei migranti”, Renato Scordamaglia Regional Project Manager del Consorzio Nova e Vito Samà, funzionario della Regione Calabria.
L’evento “Nutriamo la speranza di un modo migliore”, che si è svolto al Centro di eccellenza nell’area urbana di Corigliano, ha visto, come momento finale, anche la sottoscrizione di un patto territoriale per l’accoglienza.
A portare i saluti dell’Amministrazione comunale è stata la vicesindaca Maria Salimbeni, la quale ha anche sottolineato che «il progetto risponde alle esigenze di potenziare e migliorare la coesione della città unica e accompagnare l’impegno che gli operatori del settore agricolo stanno portando avanti per garantire percorsi di legalità».