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Trebisacce, Ospedale Chidichimo: Urbani si dimette. Aurelio: «Situazione inammissibile»

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TREBISACCE - Fine pena mai: sembra questa la condanna inflitta ai cittadini dell'Alto Ionio cosentino in merito alla riapertura dell'Ospedale Chidichimo di Trebisacce.

Una condanna all'ergastolo della non sanità, dell'incertezza, a vivere nel limbo a cui appartengono "Color che sono sospesi", una pena che affligge, punisce e separa una comunità dalla collettività intesa come popolo italiano che altrove si vede riconosciuta i propri diritti, e che definisce la fine di un tempo che non passa mai, un tempo che non esiste.

Ultima novità nella cronostoria dell'Ospedale Chidichimo sono le dimissioni del Commissario ad Acta per l'esecuzione del Consiglio di Stato, Andrea Urbani. Il Direttore generale della Programmazione del Ministero della Salute, Andrea Urbani ha lasciato infatti  il suo incarico all'interno del Ministero dopo 5 anni. Le dimissioni sono arrivate perché Urbani andrebbe a ricoprire il ruolo di Amministratore delegato dell’Irccs San Raffaele di Milano. A cascata, per conseguenzialità, la nomina relativa al ruolo nella vicenda dell'Ospedale di Trebisacce viene meno.

Quindi, si ritorna in uno stato di incertezza, almeno sotto alcuni profili.

Un "Navigar a vista" a cui si ribella il sindaco di Trebisacce, Sandro Aurelio, che ha definito "Inamissibile la situzione attuale" aggiungendo:

«Ripongo la massima fiducia nel Consiglio di Stato per una rapida soluzione della vicenda: ci stiamo battendo con la massima determinazione per l’urgente realizzazione delle Sale Operatorie e per l’attivazione dei reparti e dei servizi necessari a configurare il “Chidichimo” come un ospedale generale di base. Il gravissimo  ritardo nell’avvio della procedura di gara per  i lavori  di ripristino delle Sale operatorie (Leggi qui) e la drammatica carenza del personale medico e sanitario a cui va il mio personale plauso per l’impegno straordinario profuso ogni giorno e ogni notte per la nostra salute. Sono convinto che il lavoro che sta continuando a profondere il nostro legale, l’avvocato Giuseppe Mormandi, che ha ottenuto varie sentenze di merito e di ottemperanza vittoriose e favorevoli per il nostro Comune e per l’intero Alto Jonio, porterà ai frutti sperati. L’avvocato Mormandi è riuscito a far assegnare due milioni e mezzo di euro del bilancio regionale al commissario ad acta per la realizzazione del blocco operatorio e questo è il presupposto indispensabile per l’attivazione di un vero pronto soccorso, purtroppo oggi attivo solo sulla carta. Con l’avvocato Mormandi, con cui abbiamo visitato nei giorni scorsi l’ospedale e verificato lo stato del blocco operatorio, chiediamo  al Consiglio di Stato di  nominare il nuovo commissario ad acta, viste le dimissioni del dottor Urbani, affinché si proceda celermente per l’esecuzione della gara di appalto per la realizzazione del blocco operatorio e per il ripristino delle funzioni dell’ospedale di Trebisacce in esecuzione delle sentenze del Consiglio di Stato».

Insomma, siamo ad un punto morto o ad un momento di svolta?
I tre passaggi necessari allo stato delle cose sono:

- L'avvio delle procedure la realizzazione del blocco operatorio, necessario per rendere il Pronto Soccorso pienamente operativo, dato che lo stesso è stato definito dal sindaco Aurelio «Attivo solo sulla carta».

- Il punto sullo stato della convenzione con Invitalia finalizzata ad accelerare ed efficientare l’attuazione dell’intervento di adeguamento sismico/strutturale e degli impianti, nonché di ristrutturazione edilizia del presidio ospedaliero.

- La nomina di un nuovo commissario ad acta per l'esecuzione della sentenza del Consiglio di stato, da parte del Consiglio di stato medesimo, in sostituzione di Urbani.

Uscirà l'Alto Ionio, in fin, a rivedere le stelle, uscendo da questo inferno di incertezze? Avrà fine la sua pena priva di colpa? Il tempo dovrebbe rispondere, ma se è un tempo sospeso, che appare immobile, che ha il passo del gambero, saprà parlare?  Oppure vale il detto che il tempo è, oltre che un galantuomo, anche un grande sceneggiatore, capace di scrivere finali perfetti?

Attendendo il prossimo colpo di scena, nel frattempo l'assenza di un presidio ospedaliero funzionante al 100% ferisce un territorio, e un territorio ferito, col tempo e nel tempo, inesorabilmente, muore. E non solo il territorio.

Andrea Mazzotta
Autore: Andrea Mazzotta

(Cosenza, 1978) Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, appassionato di comunicazione e arte sequenziale, è stato direttore della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, direttore editoriale delle Edizioni NPE, coordinatore editoriale per RW-LineaChiara, collaborando con diverse realtà legate al settore dell'editoria per ragazzi. Collabora con il Quotidiano del Sud, Andersen, Lo Spazio Bianco, Fumo di China. E' un fedele narratore delle Cronache della Contea, luogo geografico e concettuale nel quale potenzialmente può succedere di tutto. E non solo potenzialmente.