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San Lorenzo Bellizzi, quando il calcio è esistenza: storia di una comunità vincente

3 minuti di lettura

San Lorenzo Bellizzi – Che cos’è il “Calcio”? Dipende a chi lo chiedete.

Qualcuno vi dirà che è un gioco, altri uno sport, altri ancora un passatempo, chi un mestiere, chi una ragione di vita. Ma se lo domandate agli abitanti di San Lorenzo Bellizzi, piccolo, meraviglioso paesino di cinquecento tenaci e stoiche anime, arrampicato più che inerpicato sul Pollino, se lo domandate ai giocatori dell’Asd San Lorenzo Bellizzi, che quest’anno ha vinto il campionato di terza categoria guadagnandosi la promozione, al suo allenatore mister Mario Grisolia e al suo presidente Francesco Bruno, la risposta potrebbe sorprendervi.

Se lo chiedete a ciascuno di loro potrebbero rispondervi che il calcio, a San Lorenzo Bellizzi, è esistenza.

Che significa? Sia chiaro, San Lorenzo non ha certo bisogno di una squadra di calcio per affermare il proprio diritto ad esistere o l’orgoglioso esercizio dello stesso. Sotto il profilo culturale, sociale, e progettuale è una realtà viva e vitale. Ma nei piccoli borghi montani, dove nulla è scontato, quella scossa di intenti, quella condivisione di emozioni, quella vitalità che unisce gli sguardi e gli orgogli, che ricorda a tutti contemporaneamente non solo di essere ma anche di esistere, e di farlo come un’unica comunità, è evento, e come tale va riconosciuto e celebrato.

Non c’è nulla di eccezionale in una squadra di terza di categoria che conquista la promozione in seconda. Ma non c’è nulla di più  fantastico e commovente di un paese che si riscopre tifoso, che passa dalla diffidenza all’empatia, dal guardare un campo di calcio perfettamente tenuto utilizzato solo per qualche partita occasionale, all’unirsi in processione, la domenica, insieme, per andare a vedere se “Il San Lorenzo” riuscirà ancora una volta a dire la sua, a narrare sul campo una storia di resilienza che i suoi abitanti raccontano ogni giorno scegliendo di vivere in un luogo bellissimo, ma lontano da ogni dove.

Quando si crea questa sinergia, quest’unicum, questo sentimento di reciproca appartenenza, le comunità si ridestano, forse solo il tempo che intercorre tra il fischio iniziale e quello finale, forse quanto serve a sognare una promozione e poi un’altra, un gol, una parata, il volgersi alla tribuna, trovarla popolata di gente, della tua gente, che ti guarda con orgoglio e speranza, alla quale puoi regalare un momento intenso. Un momento di esistenza, condivisa.

51 punti, tanti giocatori locali, e alcuni dei paesi limitrofi, anche nativi del borgo, un progetto nato dal 2019 su input di Pietro Civale e Francesco Mastrota, oggi giocatori della squadra, il covid, che interrompe la prima stagione degli entusiasmi, e non permette di giocare la seconda, e poi la promozione: sono questi i capitoli di un romanzo calcistico che non può non appassionare.

Raccontare San Lorenzo Bellizzi anche tramite il calcio, ospitare squadre che vengono da lontano, mostrare ai giocatori di altre realtà e, spesso, alle loro famiglie, un paese che è duro a morire (come ebbe brillantemente a dire Lorenzo Gugliotti una delle memorie storiche e artistiche di San Lorenzo) scandisce un nuovo ritmo sociale che diffonde lì, tra i monti, nei vicoli storici, nelle piazze di case antiche la musica del possibile. Ciò, come ci ha raccontato il presidente Bruno, è stato possibile anche grazie all’impegno e alla determinazione dell’Amministrazione comunale, e del sindaco Antonio Cersosimo, che si è speso istituzionalmente con tutti i suoi colleghi dell'amministrazione, ma anche personalmente.

Oggi San Lorenzo Bellizzi vanta una squadra vincente, nel suo piccolo certo, ma che è un immenso se pensiamo che al valore sociale che acquisisce un gruppo, quando diviene proprietà emotiva, di tutto il paese.

Finita una sfida ne inizia un’altra, e il presidente Bruno, con il suo team dirigenziale, che del progetto è stato plus valore credendoci con tenacia e determinazione, lo sa già. Come lo sanno i giocatori, che oggi indossano sul capo la corona d'alloro.

L’appetito vien mangiando, e l’aria d'alta quota, come sanno bene i turisti che scoprono San Lorenzo Bellizzi, apre lo stomaco e genera fame di nuovi successi.
Ma ora, è tempo di festeggiare, il successo di pochi, che pochi non sono, perche è il successo di tutto un paese e l’orgoglio di una comunità che pensa già al prossimo campionato.
Appuntamento al 28 maggio, a San Lorenzo Bellizzi, per celebrare la promozione e scoprire un borgo che non smette mai di stupire, per l’indole indomabile che gli appartiene, e che caratterizza i propri abitanti, i propri sportivi e i propri amministratori.

Cosa diceva Cartesio? “Penso, quindi sono”. Parafrasandolo, e immaginando la comunità di San Lorenzo che pensa a questo piccolo passo come il primo di un lungo percorso, potremmo dire “Sogno, dunque esisto”.

Andrea Mazzotta
Autore: Andrea Mazzotta

(Cosenza, 1978) Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, appassionato di comunicazione e arte sequenziale, è stato direttore della Biblioteca delle Nuvole di Perugia, direttore editoriale delle Edizioni NPE, coordinatore editoriale per RW-LineaChiara, collaborando con diverse realtà legate al settore dell'editoria per ragazzi. Collabora con il Quotidiano del Sud, Andersen, Lo Spazio Bianco, Fumo di China. E' un fedele narratore delle Cronache della Contea, luogo geografico e concettuale nel quale potenzialmente può succedere di tutto. E non solo potenzialmente.