Fortunato Amarelli frena sul decreto aiuti: «L'edilizia è ancora troppo penalizzata dai rincari»
Il presidente di Confindustria Cosenza apprezza i punti varati dal Governo sulle energie rinnovabili ma gli aiuti al settore edile, trainante dell'economia, sono irrisori
CORIGLIANO-ROSSANO - «Il nuovo decreto aiuti varato dal Governo ha di positivo l’entità delle cifre messe in campo ed il tentativo di velocizzare i tempi di rilascio delle autorizzazioni per la costruzione di nuovi impianti di energie rinnovabili».
È quanto ha avuto modo di dichiarare il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli commentando a prima lettura le misure approvate dal Consiglio dei Ministri.
«Quello che come imprenditori ci convince di meno - ha aggiunto il presidente degli industriali cosentini - è il continuare con l’utilizzo di bonus ed una tantum anche in materie di rilevanza strategica tali da meritare approcci ed interventi di respiro strutturale, ancora più necessari in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando. In termini generali, se vanno bene le previsioni relative agli interventi di industria 4.0, non appaiono ancora sufficientemente chiare, nei termini applicativi e degli impatti, le misure messe a punto per fronteggiare gli abnormi aumenti dei costi fatti registrare dai materiali per l’edilizia utili a non provocare l’arresto di un settore determinante per l’andamento dell’economia del paese e più ancora del Mezzogiorno».
Gli industriali cosentini chiedono di mettere in campo misure utili a fronteggiare la recessione del primo semestre, che sta colpendo in maniera generalizzata le imprese e rischia di vanificare gli sforzi fatti per far ripartire il Paese. «Un nuovo piano di moratorie – ha continuato Fortunato Amarelli - potrebbe consentire alle aziende di non dover rinunciare agli investimenti in corso così come di poter continuare ad intraprendere portando a termine i piani di ammodernamento programmati ed in atto».
Secondo le previsioni del Centro Studi Confindustria, il quadro economico resterà negativo almeno fino a tutta la prima metà dell'anno, senza alcuna speranza di una possibile ripresa in forma sostenuta nei prossimi mesi, con il risultato atteso di una crescita su base annua ancora più bassa delle stime fin qui più volte riviste al ribasso.
«Le variabili in campo sono molte così come le incertezze che caratterizzano lo scenario - ha concluso il presidente di Confindustria Cosenza Amarelli - solo nella seconda metà dell'anno vedremo davvero quale sarà la direzione intrapresa, al momento tutti gli indicatori macro economici disponibili, con l’eccezione del turismo, ci mostrano segni poco incoraggianti. Occorre intervenire con misure di aiuto per la riduzione del costo delle bollette così come per il sostegno ai salari più bassi in maniera da difenderne il potere d’acquisto senza rischiare di generare nuova inflazione».