Corigliano-Rossano dà inizio alla rimozione dei natanti abbandonati sulle spiagge
«I materiali rimossi saranno conservati per 30 giorni all'interno di aree comunali adibite ad hoc. Al termine del periodo le imbarcazioni che non saranno state reclamate saranno destinate a smaltimento o verranno messe all'asta»
CORIGLIANO-ROSSANO - Nel comune di Corigliano-Rossano è iniziata la rimozione dei natanti abbandonati sul litorale. Lo scorso 21 aprile il sindaco Flavio Stasi aveva emanato un'ordinanza sindacale con cui intimava i proprietari o chiunque avesse titolo sui manufatti che insistono sul litorale a provvedere alla loro rimozione dalla spiaggia. In caso non si fossero trovati i legittimi proprietari o gli stessi non avessero provveduto il personale comunale avrebbe proceduto in maniera coatta. Questa mattina - mercoledì 16 giugno 2021 - ha preso avvio il procedimento coatto di rimozione.
È quanto si apprende da un comunicato stampa del comune di Corigliano-Rossano.
I materiali rimossi saranno conservati per 30 giorni all'interno di aree comunali adibite ad hoc. Al termine del periodo di deposito le imbarcazioni che non saranno state reclamate dagli eventuali legittimi proprietari, saranno destinate a definitivo smaltimento, oppure, in caso di consistente valore economico, alla vendita tramite asta pubblica. Nessuna responsabilità sarà da addebitare al Comune per eventuali danneggiamenti o mancanze nei manufatti rimossi d'ufficio.
«A seguito dell'ordinanza sindacale di alcune settimane fa, finisce l'epoca dei natanti abbandonati da anni che creano degrado sulla nostra spiaggia - ha affermato il sindaco Stasi - oggi sono iniziate le operazioni di prelievo delle imbarcazioni abbandonate, spesso ricettacolo di rifiuti, e continueranno nei prossimi giorni su tutto il litorale, insieme alla pulizia spiaggia. Un altro piccolo passo in avanti per ripartire. Si tratta di un provvedimento che mira a garantire il massimo decoro alle nostre spiagge l'abbandono e l'incuria non possono essere un pegno da pagare per la collettività».