La Sibaritide deve essere distrutta? Da Roma, da qualche decennio, evidentemente la pensano così. Altrimenti è inspiegabile l’atteggiamento assunto dai governi centrali e che, puntualmente, si reitera da trent’anni rispetto alla richiesta incessante di servizi proveniente da questo territorio. Su tutti la rivendicazione del diritto alla mobilità che, soprattutto nell’area nord-est della Calabria, è quasi totalmente negato. E mentre il premier Renzi esulta per 20 km di autostrada, inaugurati dopo un ammodernamento avviato alla fine degli anni ’90, lungo la litorale ionica si continuano ad avvertire forti i disagi di un sistema stradale e ferroviario non più degno nemmeno delle aree del mondo più arretrate. Serve, allora, indignarsi? Sì, ma di fianco alla protesta dei territori è necessario rilanciare le proposte per far sì che i Governi nazionali si accorgano dell’enorme gap infrastrutturale della Calabria e della Sibaritide ed intervengano con decisione. È facendo leva su queste considerazioni, ampiamente condivise dai cittadini, dall’imprenditoria e dalle Istituzioni locali, che la segreteria nazionale del movimento Il Coraggio di Cambiare l’Italia, attraverso il coordinamento provinciale di Cosenza, ha inteso promuovere un’iniziativa pubblica tesa ad aprire un confronto tra le diverse parti sociali della Sibaritide, con lo scopo di lanciare un appello forte, univoco ed incisivo al Governo Renzi affinché si faccia carico, non solo a parole, della questione mobilità nel territorio della Sibaritide. Sybaris delenda est? – Proposte contro l’isolamento. È questo il titolo dell’iniziativa politico-culturale promossa dal CCI in programma per il prossimo Venerdì 29 Luglio 2016 alle ore 11.00, presso la Sala conferenze del museo archeologico di Sibari – località Casa Bianca, alla quale sono invitate a partecipare la stampa, i Sindaci del territorio Jonio-Pollino-Sibaritide, le forze sindacali, sociali ed imprenditoriali del territorio. Per risolvere la questione mobilità nella Sibaritide – dichiara il presidente nazionale del CCI nonché Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, On. Giuseppe Graziano – non bastano gli impegni di cui abbiamo pieni i cassetti, ma servono certezze. Che al momento non abbiamo! Innanzitutto c’è la necessità di avere meno confusione. Perché, come è vero, in Calabria c’è sempre la pessima e consolidata abitudine di aprire una miriade di cantieri, contemporaneamente, senza criterio e senza la certezza dei tempi di ultimazione dei lavori. Così come anche la pessima consuetudine, effetto di promesse che vengono strette con la consapevolezza di non mantenerle, di spendere soldi per redigere progetti che non verranno mai realizzati. Oggi – precisa Graziano – siamo arrivati ad un bivio emblematico, sia dal punto di vista strutturale sia concettuale, che confluisce proprio su Sibari. Lì dove dovrebbero congiungersi il Megalotto 3 della SS 106, finanziato ma i cui lavori rimangono inspiegabilmente nel limbo; il nuovo raccordo con la A3 (SS534), i cui lavori iniziati nel 2014 sono stati bloccati sine die per questioni giudiziarie; il Megalotto 8 e 9 per l’ammodernamento della statale ionica fino a Crotone. Questa è l’incontrovertibile realtà dei fatti. Ecco perché è necessario reagire con il sostegno dei Sindaci, dei Sindacati, delle Associazioni e degli Imprenditori, anteponendo le proposte e alla sola protesta. Da qui – conclude Graziano - l’idea di convocare, proprio a Sibari, luogo simbolo di quest’area, penalizzato dalla mancanza di servizi e di strategie da parte della politica nazionale, tutte le forze sociali per lanciare un forte e deciso appello al Governo, affinché gli impegni siano tramutati in azione e opere destinate allo sviluppo di questo territorio.