Gaza, l’appello di Schiavonea a Gattuso cade nel vuoto: «Sono uomo di pace ma con Israele dobbiamo giocare»
Nei giorni scorsi era stato lanciato, dal Borgo Marinaro, un appello al c.t. azzurro in vista della partita Italia-Israele. L'allenatore ha risposto al medesimo tema in conferenza stampa: «Purtroppo c'è una guerra in atto e questo fa male»

CORIGLIANO-ROSSANO - Soprattutto in queste ore, numerose voci si stanno levando pubblicamente in sostegno della popolazione di Gaza. Attivisti, intellettuali, artisti, giornalisti e semplici cittadini stanno utilizzando i social media, partecipando a manifestazioni o firmando appelli per denunciare la drammatica situazione umanitaria e per chiedere un cessate il fuoco immediato. Questo slancio di solidarietà riflette una crescente sensibilità internazionale verso le sofferenze dei civili e una volontà diffusa di non rimanere indifferenti di fronte alla violenza e alla distruzione. Anche in contesti istituzionali, non mancano prese di posizione che mettono in discussione la legittimità di certe operazioni militari e invocano il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani.
In occasione della manifestazione in solidarietà al popolo palestinese che si è tenuta venerdì 29 agosto in Piazza Portofino a Schiavonea, era stato lanciato anche un appello a Rino Gattuso proprio dagli abitanti del suo Borgo Marinaro in vista della partita Italia-Isdraele valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026: «Ti chiediamo di non giocare un calcio sporco del sangue di migliaia di bambini».
Un appello accorato che faceva leva sulla solidarietà tra gli esseri umani e sul buon cuore dell'allenatore calabrese, originario proprio di Schiavonea «terra di mare e di migrazioni, di partenze e di ritorni».
Durante la conferenza stampa tenutasi oggi l'argomento è stato toccato nuovamente, anche se in modo diverso.
Il c.t. azzurro, infatti ha risposto, con queste parole, all'appello del sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, che aveva proposto il rinvio della medesima partita: «Israele è nel nostro girone, ci dobbiamo giocare - ha spiegato Gattuso - Purtroppo c'è una guerra in atto e questo fa male. Sono un uomo di pace, mi auguro che la pace ci sia in tutto il mondo, fa male al cuore vedere civili e bambini che lasciano la vita; dopo però facciamo un altro mestiere, il presidente Gravina si sta dando da fare per trovare soluzioni per riuscire a fare la gara a Udine con Israele in modo perfetto».
Arriva, così, una fumata nera anche per quanti avevano sperato in una presa di posizione di Gattuso, in vista della partita ed in continuità con quella presa da tanti altri allenatori in queste ore.