Riceviamo e pubblichiamo Se scortesie ci sono state sono state fatte innanzi tutto al
popolo longobucchese e di conseguenza al
Comune di Longobucco, nella persona del Sindaco e dell’Amministrazione comunale. Una testata giornalistica che si rispetti dovrebbe perlomeno contattare gli interessati sul posto, sentire le versioni di ognuno degli attori che hanno partecipato alla “sceneggiata” (così come definita dalle giornaliste e da qualcun altro…), posta in essere il 30 giugno e poi rendicontare del fatto. Così come è stato proposto l’articolo sembra proprio di parte e scritto sotto dettatura. Prima di parlare di scivolate, le due corrispondenti avrebbero dovuto partire da un dato inconfutabile. Il 27 giugno sul sito istituzionale della Regione Calabria, area d’interesse “lavori pubblici”, è stato pubblicato un comunicato dell’
Assessore Gentile che recitava testualmente: “L’Assessore regionale ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile inaugurerà, lunedì prossimo, la nuova strada che collega il Comune di Longobucco con tutti i paesi viciniori. La cerimonia, alla quale interverrà “anche” il sindaco del Centro cosentino Stasi, è prevista alle ore 10,30.” La cerimonia è stata curata direttamente dall’Assessore e dall’Impresa. Ricordo alle due corrispondenti che l’appalto dei lavori è di competenza della “Commissariata”
Comunità Montana “Destra Crati Sila Greca” e quindi ne è competente la Regione Calabria. Perchè avrei dovuto estendere inviti ad altri se non mi è stato richiesto? Il sottoscritto alla cerimonia non ha invitato nessuno, ha solo comunicato alla popolazione, quanto detto in due occasioni dall’assessore Gentile, di persona mercoledì 25 nella sede del Consiglio Regionale e per telefono venerdì 27 alle ore 9,45. Il sottoscritto non aveva titolo a parlare con la ditta non essendo stazione appaltante e soprattutto perché l’assessore più volte sollecitato dal sottoscritto e da qualche consigliere regionale ha ripetutamente affermato che avrebbe inaugurato ed aperto al traffico il tratto di strada ultimato fino ad Ortiano. Chi più dell’Assessore, del suo staff, dell’impresa e dei tecnici che erano tutti presenti potevano essere a conoscenza dello stato dell’arte? Erano loro che dovevano notiziare in merito il Sindaco e i Longobucchesi. Soffre di protagonismo chi a tutti i costi deve apparire, il sottoscritto per correttezza istituzionale non si è sottratto all’invito e non si è sottratto dal sostenere una collettività che dopo 23 anni ha assistito ad una inaugurazione e ad una contemporanea chiusura dal sapore di beffa. Non era la fine del mondo se l’inaugurazione fosse avvenuta con qualche giorno di ritardo. La scortesia sta tutta nei confronti di una popolazione che dopo 23 anni non ha tollerato che qualcuno si potesse prendere beffa di loro. Con questo non voglio togliere nessun merito all’Assessore Gentile, ma fare chiarezza sull’accaduto. Per quanto riguarda la maialata voglio ricordare a “qualcuno” dell’Eco che noi facciamo sempre “passi in avanti” e mai a destra o a sinistra. Non essere stati alla cerimonia di inaugurazione della testata, per motivi personali, non può comportare un continuo attacco alla persona. La stampa non deve essere di parte altrimenti rischia di passare dalla maialata alla cinghialata. Massima disponibilità a fornire ulteriori chiarimenti.
Luigi Stasi sindaco di Longobucco Essere sindaco di una cittadina ricca di tradizioni e storia qual è Longobucco, essere presente ad un’inaugurazione di una strada che segna un momento epocale per un’infrastruttura che aspettava ormai da troppo tempo di essere compiuta, ricevere, con tutti i convenevoli del caso, un assessore che ha fortemente voluto l’opera, per poi successivamente trasformarsi nel più facinoroso dei sobillatori di massa, ha davvero poco del probabile o addirittura del falso. Esimio primo cittadino, noi siamo le due croniste che lei ha accusato di aver scritto sotto dettatura, sottacendo, con davvero poco garbo, una poca competenza o peggio ancora un’incapacità nello scrivere, di proprio pugno, la cronaca di quella che doveva essere una giornata di festa per un popolo, quello longobucchese, che sa quando dimostrare l’orgoglio. Ebbene, non è nel nostro stile peccare di presunzione ma, ce lo conceda signor sindaco, da professioniste quali siamo l’intelligenza e la capacità di descrivere lo scempio che si è consumato sotto i nostri occhi, e parliamo della sua condotta a dir poco discutibile, non ci mancano. Eccome se le abbiamo! Perché l’esperienza e gli studi che, a vario titolo, abbiamo condotto finora, non solo ci permettono di discernere quotidianamente il vero dal falso, ma anche di poter affrontare con serenità e razionale logica chi, pur non avendone nessun diritto, parla di “copia e incolla” e di “padroni dettatori” e, di conseguenza, di meri amanuensi. Probabilmente, caro il nostro sindaco, parla sull’onda di un orgoglio forse troppo ferito? Mettersi in posa, con le mani su un nastro tricolore, per suggellare un momento importante non pensiamo sia costato molto, soprattutto se a reggere le forbici era l’assessore regionale ai lavori pubblici che, di fatto, ha consegnato a lei e alla popolazione longobucchese un pezzo d’opera tanto atteso. Un’immagine paradossale, se si confronta a ciò che è successo da lì a pochi minuti e di cui più che discutere le motivazioni, abbiamo voluto testimoniare i modi, inspiegabilmente esagerati. “L’Eco dello Jonio”che già dal primo numero, risalente al 15 febbraio, aveva preso a cuore il completamento della strada, promette di continuare a vigilare sul proseguimento dei lavori “ con un occhio di riguardo” su chi, qualora ci fosse, possa provocare rallentamenti o improvvise interruzioni. Stia sereno sindaco Stasi! D’altro canto, a noi, non interessa affatto tirare le parti degli uni o degli altri. Abbiamo la fortuna di poterci esprimere liberamente, senza museruole e, soprattutto, senza padroni che tirano il guinzaglio. Tra persone intelligenti, si sa, basta poco per capirsi. Martina Forciniti Samantha Tarantino