Corigliano calcio: unione ancora in bilico
Due anime e un solo obiettivo: la fusione per un futuro calcistico ambizioso per i biancocelesti, ma l'accordo tarda ad arrivare

CORIGLIANO-ROSSANO - Corigliano ed il calcio tutti insieme, fumata grigia. Nel corso della riunione di martedì sera, si è parlato di passato, di presente, di futuro, in modo costruttivo, schietto e sincero. Una riunione non troppo allargata ma lo stesso proficua.
Al momento ci sono due squadre aventi diritto a partecipare al campionato di Prima Categoria, società entrambe ambiziose, ma fondamentalmente, per visioni, un po' diverse.
Da una parte i Rangers Corigliano, con la voglia di bruciare le tappe, dall'altra il Corigliano, una società giovane che vuole continuare un percorso di crescita graduale.
Ecco le voci raccolte ieri sera, a margine dell'incontro. Cosimo Elia, ex presidente del Corigliano e sostenitore di entrambe le realtà cittadine: «Corigliano ha bisogno di un progetto comune, sono convinto che insieme si potrebbero fare grandi cose. Conosco bene le potenzialità e passione della Corigliano calcistica. Io - sottolinea - ho bene in mente la vittoria della promozione, con tutti ragazzi della città. Spero che le due realtà possano trovare un punto di incontro, a prescindere dalla categoria. Conta di più stare insieme. Conosco il valore di un dirigente come Fabio Olivieri, una persona che ama profondamente i colori bianco azzurri. Poi ci sarebbe anche il valore aggiunto del campo ristrutturato».
Franco Famigliulo, vicepresidente Rangers Corigliano: «Questa volta dobbiamo partite per tempo, non in ritardo come la scorsa stagione. Ma nonostante tutto - sottolinea - abbiamo gettato le basi per qualcosa di importante. Noi vogliamo portare Corigliano in una categoria più importante, anche a costo di fare qualche sacrificio in più in questa fase. Stiamo lavorando guardandoci attorno, ma abbiamo le nostre idee e vogliamo portarle avanti. Nessuna chiusura, ma ci sono delle condizioni sulle quali non vogliamo fare passi indietro».
Il termometro in città. Imprenditori, tifosi, simpatizzanti, in molti spingono per un'unica entità. Per appartenenza, per colori, per coesione sarebbe in fondo la scelta più ragionevole. Una squadra che unirebbe le forze, che avrebbe a disposizione, si spera, un campo nuovo e ristrutturato, con l'entusiasmo di una sinergia finora mai vista in città. Obbiettivamente sarebbe una bella strada da percorrere. Vedremo. - di Matteo Monte