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Insiti è l'emblema della totale assenza di visione della politica locale negli ultimi 20 anni

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CORIGLIANO-ROSSANO – Il Piano strutturale associato (PSA) della Sibaritide rappresenta una delle più importanti sfide per lo sviluppo della Calabria del nord-est. Se ne parla dalla primavera del 2008, quando per la prima volta, nella Sala consiliare di piazza Santi Anargiri, a Rossano centro storico, si riunirono tecnici e amministratori di ben cinque comuni (Rossano, appunto, che era anche soggetto capofila, Corigliano, Cassano Jonio, Crosia e Calopezzati) per varare i lavori che avrebbero dovuto portare all’elaborazione di questo nuovo piano. Di cosa stiamo parlando, però, ancora oggi, a quasi venti anni da quel primo incontro, a parte i tecnici e qualche amministratore (nemmeno tutti!), nessuno in realtà lo sa

In modo molto semplicistico il PSA non è altro che la strategia di sviluppo che, nel caso specifico, un gruppo di comuni vuole adottare per il territorio. Attraverso questo Piano, insomma, si sarebbero dovute delineare le linee guida per i servizi, per la valorizzazione delle cosiddette declinazioni territoriali (dal turismo all’industria passando per l’agricoltura) e per lo sviluppo urbanistico della città; su tutti! Il condizionale, però, rimane d’obbligo perché, nonostante siano trascorsi 17 anni, quel piano, adottato solo a dicembre scorso (quando nei tempi canonici doveva essere già operativo dal 2011), non solo rimane un mucchio di carte ma è anche inattuabile. E questo perché dal 2008 ad oggi è cambiato il mondo e sono cambiate le prospettive

L'emblema di una classe dirigente politica mediocre che negli ultimi 20 anni non ha saputo immaginare il futuro

Soprattutto, però, il PSA della Sibaritide rimane uno dei tanti esempi di come la nostra classe dirigente e politica degli ultimi vent’anni, a conti fatti, non solo non abbia saputo sognare il futuro possibile e reale di questo territorio centrale, che si estende dal Raganello a Fiumarella, ma nemmeno immaginarlo. In una parola: mediocre. Zero.

L’esempio plastico è il paradosso di Insiti. È vero, nel 2008 e nemmeno nel 2011 (quando venne presentata a palazzo San Bernardino la prima stesura del Piano) era immaginabile una prossima fusione di Corigliano e Rossano; anche se all’epoca si parlava già e ampiamente di Area urbana (ricordate i fondi PISU?) e, soprattutto, proprio nell’area di Insiti era in previsione la nascita del nuovo grande Ospedale della Sibaritide oltre alla costruzione (legata proprio al nascente nosocomio) di una stazione ferroviaria. Non solo. Se da un lato Insiti era la “cerniera” tra le due città, dall’altro era il punto baricentrico, preciso, dell’intero territorio afferente al PSA della Sibaritide. 

Il paradosso e la parabola di Insiti: lasciata come area agricola 

Ebbene, all’epoca, amministratori e tecnici – soprattutto sul fronte coriglianese, dal momento che Insiti era parte integrante del Comune ausonico – pensarono bene di lasciare quel territorio, così importante e strategico (già allora), con una campitura agricola! Questo accadeva mentre su Insiti si sprecavano fiumi di parole, accesi di scorsi e accorati comunicati stampa. Praticamente tutta la nostra politica, per quasi 20 anni, ha parlato di Insiti come area nevralgica del territorio lasciando, però, quella stessa area nelle condizioni solo di poterci realizzare un campo di patate o poco più! Questa è, di fondo, la realtà dei fatti.

Nessuna idea, insomma, per quel pezzo di territorio che – nella peggiore delle ipotesi – avrebbe dovuto ospitare l’ospedale più importante dell’intera Calabria del nord-est (il fatto che in quell'area non ci siano servizi e sottoservizi e anche frutto di quell'incapacità di vedere oltre). Del resto, pensandoci bene, era la giusta parabola del destino che avrebbe subito, nell’indifferenza istituzionale coriglianese, il centro polivalente di Insiti, finito nel vortice giudiziario per una pratica di diritto all’usucapione (conclusasi solo lo scorso anno a favore del Comune di Corigliano-Rossano) intentata da un privato che aveva trasformato quella struttura proprio in uno spazio per coltivazione agricola e di allevamento di animali domestici. Tutto torna. 

Poi è arrivata la fusione. E con essa la Legge regionale Graziano di istituzione del nuovo Comune che prevede esplicitamente (e impone) la realizzazione, proprio ad Insiti, del Centro direzionale della nuova grande Città. Le cose si sarebbero dovute ribaltare. E invece? Consultando oggi le carte del PSA della Sibaritide l’area di Insiti (o come riportano le carte, di Inziti) quello spazio strategico, baricentrico, nel cuore geografico della nuova città risulta ancora essere ad espansione agricola. 

Le cose, però, sembrano stiano per volgere ad un punto di svolta. Almeno questa è la speranza. Con la prossima approvazione delle Osservazioni al PSA della Sibaritide o, al più, con la limitazione delle aree inserite nel piano operativo temporale (POT), Insiti dovrebbe subire l’atteso e necessario upgrade. 

Solo ora arriva la revizione del PSA che dovrebbe elevare Insiti a Zona servizi

In questa area, infatti, la campitura dovrebbe essere TUS 1 che tradotto sarebbe una vasta zona servizi, quindi, con un reticolato di attrezzature, spazi collettivi e nuove infrastrutture (magari anche opere architettoniche d’impatto). Perché lì dovrà sorgere, appunto, il centro direzionale della città che in una visione più ampia non significa solo stabilire in quel luogo la sede del nuovo comune ma prevedere, in una allocazione logistica più congeniale e baricentrica, alla città e al territorio, anche altri uffici, servizi e presidi. Un po’ - immaginiamo noi - sul modello di Napoli o Milano 2 (ma forse significa essere troppo visionari!) 

Al vaglio un progetto di riqualificazione del Centro Polivalente

Non sappiamo, in realtà, quelle che sono le intenzioni dell’Amministrazione Stasi. L’unica cosa che sappiamo è che tra le direttive del Sindaco c’è quella di realizzare una zona servizi in mezzo ad un grande parco periurbano. Va bene tutto nell'ottica di uno sviluppo concreto. Basta che si faccia e si dia senso ad un’area che, fra qualche anno, potrebbe diventare il luogo identitario di una città moderna e futura. E in questo senso, pare, che la Giunta comunale stia per varare un progetto, per il quale attingere fondi extrabilancio, per la riqualificazione e conversione del Centro polivalente. Potrebbe essere l’inizio della grande rigenerazione di quell’area?  

A Insiti, oltre agli uffici, dicevamo, sta sorgendo il nuovo ospedale della Sibaritide e con esso – immaginiamo – nasceranno, grazie alle rimodulazioni del PSA (e si spera anche del PAI che attorno all’ospedale ha impiantato solo vincoli) anche una serie di servizi direttamente connessi ad esso: da quelli prettamente sanitari a quelli per l’ospitalità. Soprattutto, però, da lì passerà una strada moderna, veloce e sicura (la nuova Statale 106) che dimezzerà i tempi di connessione tra gli scali di Corigliano e Rossano e renderà Insiti ancora più baricentro della città. 

La stazione di Insiti che poteva essere inserita tra le opere complementari della Nuova SS106

E perché, allora, non immaginare anche uno scalo ferroviario (si poteva chiedere nelle opere complementari della Nuova SS106!) da connettere con il nuovo ospedale ed il futuro centro direzionale proprio attraverso un metro leggera (la MeLa dell’Ospedale San Raffaele o la monorotaia del Marconi Express a Bologna sono esempi reali e funzionanti da poter emulare)? Nelle settimane scorse, avevamo scritto proprio di come la prospettiva di una stazione ferroviaria in quell’area fosse stata determinante, all’epoca, per la validazione del progetto del nuovo ospedale, che si inquadrava così e perfettamente, nel Programma Quadrifoglio Veronesi/Piano.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.