Dopo l’ufficializzazione della candidatura nella lista di
Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, con
Ernesto Rapani, dirigente nazionale del partito e consigliere comunale, si ragiona a tutto tondo sul prossimo evento elettorale. «Esprimo grande soddisfazione perché la candidata a presidente della coalizione di centrodestra,
Wanda Ferro – esordisce – ha accettato e supportato i nostri princìpi: liste pulite, la non ricandidatura di esponenti che hanno avuto incarichi di governo con Scopelliti e la chiusura totale all’Ncd. C’è una corsa all’aggregazione dei numeri perché tutti vogliono vincere a ogni costo e così ci ritroviamo in competizione contro un professionista della politica, in campo da 40 anni che dovrebbe lasciare spazio alla Ferro. Ho sposato subito l’idea di candidarmi perché dopo tutti gli scippi perpetrati, questo territorio ha bisogno di un rappresentante che, per certi versi, sia anche disposto a rivestire i panni del “capopopolo” e che dia ascolto ai problemi della gente non solo in campagna elettorale». Il consigliere Rapani fissa le priorità di intervento. «Senza dubbio una sanità migliore, la rete dei trasporti e la lotta al precariato. Poi la
riconversione della centrale Enel con un progetto presentato dall’
Officina Jonio-Italia di Fdi-An per la produzione di energia elettrica “pulita” attraverso un processo di pirogassificazione». Gli schieramenti sembrano sfaldati rispetto al recente passato. «Vero. La questione sta nello svecchiamento della politica e nel voler restare aggrappati alla poltrona. La nostra regione non sembra pronta perché i partiti non hanno preparato i “vivai” della futura classe dirigente. Noi di Fdi-An abbiamo organizzato un partito dal nulla, composto da giovani. La classe politica in questi anni ha dimostrato di non saper tutelare i territori e quella della fascia jonica ne è un esempio lampante. Certo che ci vuole un bel coraggio a riproporsi alla gente dopo tutto quello che è successo. Con onestà intellettuale si sarebbe dovuto chiedere scusa ai cittadini e mettersi da parte piuttosto che sgomitare per un posto al sole». A Provinciali appena archiviate chiediamo se l’area urbana avrebbe potuto contare di più. «Era stato proposto il sindaco di Corigliano,
Geraci, a cui va il mio apprezzamento personale perché è stato l’unico ad aver intuito che uniti, e convergendo su un unico nominativo, la Sibaritide avrebbe potuto esprimere il presidente della Provincia. La tanto chiacchierata “
Provincia della Sibaritide”, per colpa dei politici, ha dimostrato che la gestione della cosa pubblica è tutt’altra cosa e non quella che si opera sul campo». All’orizzonte ci sono le comunali. «Un anno e mezzo passa in fretta. Se mi candiderò alla guida della città? Il discorso è
in itinere però è opportuno, per il momento, dedicarsi a questa competizione elettorale. Amministrare Rossano in coalizione non è facile perché c’è chi antepone questioni personali e ricatta, mettendo in bilico la compattezza di una maggioranza».