Rifiuti, azione congiunta dei sindaci dell’Area urbana Corigliano-Rossano per chiedere alla Regione Calabria tempestive e stringenti misure atte al superamento della ormai non più sopportabile emergenza. Centinaia di tonnellate di spazzatura continuano a giacere lungo le strade delle due Città, nel mentre l’impianto tecnologico di Bucita, a differenza di tutti gli altri siti calabresi, rimane inspiegabilmente chiuso nei giorni festivi. Perché? Come se non bastasse, inoltre, sul sito rossanese, già inadeguato a trattare e smaltire gli scarti dei 36 comuni consorziati, continuano ad essere trasferiti anche i rifiuti di territori extrabacino, tra i quali Acri e Castrovillari. Una contraddizione, in termini di gestione, che penalizza esclusivamente le due maggiori Città della Sibaritide seriamente in difficoltà nel garantire gli standard igienico-sanitari. È questo, in sintesi, quanto emerge dalla comunicazione inoltrata stamani (lunedì, 24 marzo 2013) dai sindaci di Rossano, Giuseppe Antoniotti, e di Corigliano calabro, Giuseppe Geraci, all’Assessore e al dirigente del dipartimento delle Politiche per l’Ambiente della Regione Calabria, e per conoscenza al Prefetto di Cosenza e alla Procura della Repubblica di Castrovillari, preoccupati per l’ormai allarmante emergenza rifiuti che da tre mesi sta imperversando sul territorio dell’Area urbana. Segnaliamo e lamentiamo – scrivono Antoniotti e Geraci - il mancato funzionamento dell’impianto tecnologico di trattamento rifiuti di Bucita nei giorni festivi, contrariamente a quanto accade per gli altri siti similari operanti in Calabria. Si fa presente che questa situazione determina un costante peggioramento della già critica situazione rifiuti. In quanto, sia l’assessorato che il dipartimento Ambiente della Regione Calabria, continuano a non tenere in giusta considerazione le reali esigenze degli Enti locali, nella gestione delle centinaia di tonnellate di rifiuti solidi urbani prodotti e ancora giacenti lungo le strade, in attesa di essere smaltite. Ciononostante – proseguono i due sindaci -permanga ormai da circa tre mesi una condizione emergenziale, che sta interessando tutti i territori della Calabria e sebbene i quantitativi di conferimento giornaliero, imposti da un dettagliato programma stilato dal dipartimento Ambiente, siano esigui rispetto alle reali esigenze delle due Città, che insieme contano una popolazione attiva di quasi 100mila abitanti. Pertanto, si chiede, soprattutto nella critica fase contingente, di adottare tutte le soluzioni possibili per agevolare lo smaltimento dei rifiuti in esubero, pianificando l’apertura domenicale dell’impianto tecnologico di Bucita, così come previsto per tutti gli altri siti di trattamento calabresi. Si fa presente, inoltre – concludono Antoniotti e Geraci - che è necessario assegnare quantitativi di conferimento maggiori rispetto a quelli indicati nelle ordinanze emesse dalla Regione Calabria, rilevando che nell’impianto di Rossano sversano più comuni, non appartenenti al consorzio, con quantitativi di gran lunga superiori rispetto alla portata prevista, che probabilmente inficiano il corretto ciclo di trattamento degli scarti ed il successivo abbancamento in discarica. A seguito di questa comunicazione, inoltre, i due Primi cittadini dell’Area urbana Corigliano-Rossano, hanno chiesto al Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, di poter fissare un incontro per discutere delle eventuali azioni da adottare per contrastare gli ormai non più tollerabili disagi, ai quali – scrivono ancora i Sindaci - le due Amministrazioni comunali devono quotidianamente far fronte in ambito rifiuti, che impediscono il mantenimento dello standard igienico-sanitario in entrambi i comuni.