Le Lampare «La sanità pubblica si difende con i fatti, non con gli slogan da campagna elettorale»
Il “Cosentino” verso la riapertura completa entro il 2025. Ma bisogna risolvere il problema Laboratorio Analisi

CARIATI - «Dire che l’ospedale di Cariati è chiuso è semplicemente falso. È una narrazione sbagliata, controproducente e che ignora la realtà e il lavoro fatto». Parte da questa affermazione il duro intervento del Movimento Le Lampare BJC, che torna a far sentire la propria voce nel pieno della campagna elettorale, per riportare al centro del dibattito la sanità pubblica e il caso concreto dell’ospedale “Vittorio Cosentino”.
«In un quadro devastante per la sanità pubblica nazionale e regionale, dove la Calabria risulta essere la regione nelle condizioni peggiori», ricordano dal movimento, «l’ospedale di Cariati è stato reinserito nella rete ospedaliera come Ospedale di Zona particolarmente Disagiata grazie al Decreto del Commissario ad acta n. 69 del 14 marzo 2024.»
Secondo quanto previsto, l’apertura completa è attesa entro la fine del 2025. Un traguardo importante, ma che non può essere considerato un punto di arrivo: «Questo vuol dire che è tutto risolto e tutto va bene? Assolutamente no!»
Tuttavia, i segnali di cambiamento sono già visibili: «Basta entrare nel "Cosentino" per rendersi conto del cambiamento. Basta confrontare la situazione attuale con quella precedente all'occupazione del 2020. Da un bene abbandonato, chiuso, svuotato a un presidio che avrà riattivato il reparto di Medicina, avviato servizi diagnostici, il pronto soccorso e la day surgery».
Ma il nodo cruciale, denunciano ancora una volta dal movimento, resta il Laboratorio Analisi, mai pienamente operativo nonostante i servizi previsti: «Stiamo continuando a chiedere che vengano effettivamente resi funzionanti i servizi già sulla carta attivi. E tra le criticità più gravi e non più rinviabili, resta il Laboratorio Analisi».
La denuncia è netta: «Un ospedale che tratta le acuzie e si prepara a riattivare il pronto soccorso non può funzionare senza un laboratorio operativo h24, dotato di personale qualificato e tecnologie adeguate. È inaccettabile che i cittadini debbano rivolgersi a laboratori privati accreditati, mentre quelli pubblici restano sottodimensionati o chiusi».
Il Movimento sottolinea il fallimento del sistema attuale: «Questo paradosso è il frutto di una rete dei laboratori pubblici regionale che va urgentemente riformata, perché oggi non garantisce né equità né efficienza. La salute non può dipendere dalla disponibilità economica del singolo, né dai limiti di convenzione dei privati».
La richiesta è chiara: «Chiediamo che il laboratorio del "Cosentino" venga riconosciuto come presidio pubblico strategico, rendendolo funzionante H24, con un organico completo e un raccordo funzionale con l'ospedale di Rossano. Solo così si potrà garantire un servizio diagnostico degno di un paese civile».
E ancora: «Non permetteremo a nessuno più di speculare su questa vicenda. Perché è scritta nella storia di un territorio che ha lottato, resistito e che vuole ottenere ciò che gli spettava quando in maniera scellerata l’ospedale è stato chiuso. E che gli spetta oggi grazie a un decreto di apertura, a una "nuova legge" conquistata dal basso, frutto di una mobilitazione popolare, non di una strategia elettorale o di una concessione del politico di turno».
Infine, arriva l’affondo politico, rivolto a chi, nel centrodestra come nel centrosinistra, ha interessi nel privato sanitario: «In questa campagna elettorale servirà chiarezza. Serve dire, senza ambiguità, da che parte si sta: con la sanità pubblica, gratuita e universale o con un sistema che trasforma la salute in un privilegio».