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Lunetta di Sibari, Mazza (CMG): «Si è passati da un progetto di visione (bretella di Thurio) a una visione distorta»

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CORIGLIANO-ROSSANO - «Più volte ho dedicato ampi approfondimenti alla possibile realizzazione di un'asta ferroviaria che, dalla progressiva a sud di Sibari, deviasse verso la linea valliva Sibari-Paola evitando il cambio banco (inversione della manovra di transito) nella stazione di Sibari. Devo ammettere che l'argomento, fatto salvo il recente interessamento di RFI sulla questione, non ha mai affascinato né le Popolazioni, né gli Amministratori. In verità, in molti, ancora oggi, neppure immaginano quale sia la funzione di un'asta di deviazione ferroviaria. Soprattutto, per quale motivo la sua eventuale realizzazione rappresenterebbe un punto di svolta nella mobilità, per tutto il vasto ambito compreso tra Corigliano-Rossano e Crotone più relative aree interne (oltre 250mila abitanti). Tuttavia, non sono mancate le manifestazioni, comunicate a mezzo stampa, in cui mondo associativo e parti della società civile si sono dichiarate contrarie alla realizzazione di un deviatoio ferroviario. Non che la cosa mi stupisca, si intende: lungo lo Jonio siamo particolarmente bravi a farci la guerra tra poveri. Tacciare, però, l'opera come la narrazione del de profundis per la stazione di Sibari risulta alquanto surreale. Vieppiù, denota una spiccata tendenza ad una fantasia immaginifica sugli sviluppi che tale operazione avrebbe per quelle Comunità poste a nord di Sibari». 

Inizia così la nota stampa di Domenico Mazza del Comitato Magna Graecia, che continua: «È bene ricordare che infrastrutture similari a quella proposta nella Sibaritide esistono da tempo immemore: valle del Crati (Bivio Sant'Antonello), area tirrenica (Asta di San Lucido). Se oggi il FrecciaRossa Sibari-BZ impiega circa 50 minuti tra Sibari e Paola, anziché 1.15h, si deve al bypass delle stazioni di Castiglione C. e Cosenza. Questo sistema di convogliamento dei binari, inoltre, non è adoperato solo in Calabria. Su diversi punti della linea AV TO-SA sono state create aste ferroviarie che consentono ai treni di evitare rotture di carico (cambio di marcia). Si pensi alla stazione di Napoli Afragola, realizzata su un deviatoio che permette ai convogli di evitare ingresso e uscita da Napoli Centrale. Quanto descritto, si traduce in un risparmio netto di circa 30 minuti sui tempi di percorrenza da e per Roma. Si pensi alla futura stazione di Firenze Belfiore, anche questa progettata su un tronco ferroviario che consentirà di accorciare i tempi, di quasi 20 minuti, verso Bologna. Recentemente, anche in prossimità della stazione di Foggia, si è provveduto alla realizzazione di una bretella per consentire ai treni che circoleranno sulla nuova AV NA-BA di evitare ingresso e uscita dalla principale stazione della Capitanata». 

«Ritornando alle nostre latitudini, ormai sempre più lande depresse e povere finanche di idee e progettualità migliorative, l'oggetto del contendere — se progettato come asta con ampio raggio di curvatura (dal viadotto Maria Cristina lungo la SS534 alla località Tre Ponti) — ridurrebbe i tempi di percorrenza tra Crotone e la tirrenica dalle attuali 3h circa a poco più di 2h. Ho parlato di ampio raggio di curvatura poiché, a oggi, si sta facendo confusione sull'idea progettuale. A tal riguardo, ritengo sia da accogliere la richiesta espressa dal Sindaco di Cassano al Presidente della Regione, relativa a una ricognizione sulle modalità di realizzazione e sugli accorgimenti tecnici dell'opera. Partiamo dal presupposto che la lunetta di Sibari e la bretella di Thurio non sono la stessa cosa. La prima ipotesi è una progressiva ferroviaria di circa 2,5 km da realizzare a una manciata di metri in linea d'aria dallo scalo di Sibari. Avrebbe un costo abbastanza contenuto, ma imporrebbe ai treni di accedervi a una velocità molto più contenuta rispetto quella esercitata lungo il resto del tronco ferroviario. Pertanto, il vantaggio di evitare il cambio banco nella stazione di Sibari, sarebbe sostanzialmente vanificato da un eccessivo rallentamento dei treni, a causa del gomito che si creerebbe in curva. L'economia dei tempi di percorrenza, quindi, si limiterebbe ad una manciata di minuti. Nel caso della bretella di Thurio, invece, la curvatura di percorso (circa 4,5km) sarebbe quasi impercettibile e i treni potrebbero mantenere all'incirca la medesima andatura registrata sui tronchi ferroviari Sibari-Kr e Sibari/Cs/Paola. Sicuramente andrebbe messo in cantiere qualche euro in più per la sua realizzazione, ma l'investimento risulterebbe sempre irrisorio rispetto alla mole di finanziamenti che verranno catapultati nella realizzazione della AV SA-RC». 

«La creazione della bretella, altresì, consentirebbe ulteriori potenziali vantaggi. Intanto, la rimessa in esercizio della dismessa stazione di Cassano Jonio. Ordunque, considerato che il terzo megalotto della SS106 si raccorderà alla statale 534 a meno di 1km in linea d'aria dalla richiamata stazione, gli avventori provenienti dall'area del nord-est calabrese, così come quelli in arrivo dal Pollino, sarebbero messi in condizione di raggiungere il rigenerato scalo in minor tempo rispetto a quanto si impiegherebbe per arrivare alla stazione di Sibari. Si creerebbero, quindi, le condizioni per un embrione di reale intermodalità ferro-gomma. Ancora, la realizzazione di una stazione mediana tra aree urbane di Corigliano-Rossano, nei pressi del costruendo nuovo ospedale, permetterebbe di immaginare un'unica fermata dei treni veloci per la Città, lasciando le attuali stazioni al solo traffico regionale. Fatto comunque non trascurabile, Sibari continuerebbe a essere lo snodo ferroviario per tutti i flussi di traffico provenienti dall'adriatica e diretti verso la tirrenica e la progressiva sud della jonica e viceversa. In definitiva, l'attuale stazione di Sibari, la rigenerata stazione di Cassano/Doria e l'auspicata stazione di Insiti/Corigliano-Rossano potrebbero essere i perni di un sistema della mobilità che a valle delle richiamate stazioni realizzerebbe un triangolo orbitale, fulcro della movimentazione ferroviaria per i contesti del Crotonese, Metapontino e Tirreno-Valle Crati». 

«In relazione a quanto descritto, è importante che le due principali realtà urbane dell'Arco Jonico facciano squadra. Le esigenze di mobilità di tutto il vasto territorio compreso tra la valle del Trionto e quella del Neto dipendono da come Crotone e Corigliano-Rossano riusciranno a giocare la loro comune partita. L'illustrato discorso vale, anche e soprattutto, riguardo la futura linea di tracciato che di deciderà intraprendere per la prevista AV SA-RC. Di certo, appare surreale che nessun Amministratore del Crotonese abbia proferito parola sulla sciagurata ipotesi di revisione del tracciato vallivo a favore di un discutibile percorso litoraneo sulla dorsale tirrenica. Tuttavia, non è ancora troppo tardi per destarsi». 

«Convincerci, d'altronde, che un'opera infruttuosa come la lunetta di Sibari equivalga ad un'idea di prospettiva come la bretella di Thurio è il classico gioco centralista con il quale ci propinano briciole presentandole come caviale. D'altro canto, continuare con le asservite politiche degli ultimi decenni, esercitate dal Crotonese e dalla Sibaritide verso i rispettivi sistemi centralisti, non credo arriderà particolarmente ai richiamati contesti. Bisognerà, altresì, avviare azioni congiunte, sinergiche e dettate dalla sussidiarietà, per scongiurare ulteriori tentativi di mercificazione del già provato ambito dell'Arco Jonico» conclude. 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.