Centrale Mercure, l'auspicio di Rapani: «Regione sospenda provvedimento normativo»
Ieri a Laino Borgo, il senatore di Fratelli d'Italia ha incontrato i sindaci e i rappresentanti di categoria del territorio: «Governo ha impugnato norma regionale, Occhiuto si determini di conseguenza»
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LAINO BORGO - Si è tenuto ieri nel centro del Pollino un importante incontro sulla vertenza della centrale del Mercure. Il senatore Ernesto Rapani ha ascoltato le istanze del territorio in un confronto con i sindaci della zona, tra cui la prima cittadina di Laino Borgo, Maria Angelina Russo, colleghi della vicina Basilicata, e altre figure istituzionali. Presenti anche Giacomo Antonio D’Angelo della Confartigianato Filiera Legno, Vincenzo Celi della UIL, Domenico Pappaterra, presidente del Gal-Pollino, oltre a numerosi rappresentanti del mondo sindacale e produttivo.
Al centro del dibattito, il futuro della centrale del Mercure e il provvedimento regionale impugnato dal Governo dinanzi alla Corte Costituzionale. Rapani ha espresso una posizione chiara sulla necessità di un passaggio istituzionale che possa garantire certezze per il territorio e per l’azienda: «Auspichiamo che il presidente della Regione Calabria sospenda momentaneamente il provvedimento, considerato che il Governo ha deciso di impugnarlo. Per una questione di opportunità, sarebbe corretto attendere la pronuncia della Corte Costituzionale», ha dichiarato Rapani. Secondo il senatore di Fratelli d’Italia, è fondamentale evitare forzature prima che la giustizia costituzionale si esprima sulla legittimità del provvedimento: «Se la Corte dovesse dare ragione alla Regione Calabria, allora si potrà procedere, concedendo all’azienda il tempo necessario per adeguarsi. Se invece la sentenza sarà contraria, la Regione dovrà prenderne atto». Rapani ha inoltre sottolineato l'importanza di garantire il rispetto dei parametri ambientali e sanitari: «L’essenziale è che l’azienda continui a rispettare i limiti produttivi e i dati relativi all’impatto sulla salute e sull’ambiente». L’incontro ha messo in luce questioni di primaria importanza che stanno generando incertezza normativa, rischi economici e paralisi produttiva per il territorio. Tra i temi centrali del dibattito, sono emersi i profili di incostituzionalità dell’emendamento Laghi, i potenziali danni dovuti alla sua retroattività e l’impatto sulle imprese dell’indotto, che stanno registrando un blocco delle commesse e delle attività a causa della mancanza di certezze regolatorie. «La situazione di stallo sta generando un effetto domino sull’intero comparto produttivo locale, continua il Sen.Rapani, con il concreto rischio di una perdita occupazionale su larga scala».
Secondo le stime, sarebbero circa 1500 i posti di lavoro a rischio, considerando sia il personale diretto che quello delle aziende fornitrici. Arpacal, l’Osservatorio ambientale e l’ARPA Basilicata hanno già confermato l’assenza di minacce per l’ambiente e per la salute pubblica, smentendo qualsiasi ipotesi di impatto negativo della centrale. Al termine dell’incontro, il senatore ha visitato la centrale del Mercure, effettuando un sopralluogo insieme al personale operante per approfondire direttamente la situazione dell’impianto, i cicli di lavorazione e produzione.