Il Comune di Longobucco è strutturalmente deficitario. «Il dissesto è alle porte»
Celestino (Per la rinascita di Longobucco): «Hanno tentato in tutti i modi di nasconderlo e rinviare il più possibile la seduta di Consiglio con dati fasulli, carte nascoste, tabelle farlocche e parametri creativi. Abbiamo denunciato la mala gestione per mesi e per anni»
LONGOBUCCO - «Finalmente, la verità è venuta fuori. Il Comune di Longobucco dal 21 novembre è ufficialmente un Ente Strutturalmente Deficitario. La decisione del Consiglio Comunale è inequivocabile. Il dissesto finanziario è alle porte».
lo scrive in una nota stampa il Capogruppo di "Per la Rinascita di Longobucco" in Consiglio Comunale, Eugenio Celestino, che così continua: «Hanno tentato in tutti i modi di nasconderlo e rinviare il più possibile la seduta di Consiglio con dati fasulli, carte nascoste, tabelle farlocche e parametri creativi. Abbiamo denunciato la mala gestione per mesi e per anni. Inutilmente. Muri di gomma e facce da tolla, con la sfinge piangente, la muta immobile a ripetere a mo’ di mantra: Noi siamo nati prima di voi. Alla fine, persino il Revisore Unico dei Conti ha messo nero su bianco: la minoranza ha ragione, anche le somme relative ai lavori di somma urgenza vanno inserite nei debiti fiori bilancio e quindi nei relativi parametri deficitari».
«Ed ecco la neo Assessora al Bilancio leggere meccanicamente la relazione di rito, arrivando in conclusione a disquisire dei massimi sistemi del mondo, senza una considerazione politica, senza ammissione di colpa e senza richiesta di scuse per la minoranza e tutti i longobucchesi. Hanno scaricato ogni responsabilità in capo agli Uffici ed alla Dirigente di Settore. A norma di legge, la “proposta di rettifica dei parametri di deficitarietà” doveva essere approvata preliminarmente dalla Giunta municipale. Ma sono scappati dalle loro responsabilità, anche loro. Praticamente, l’Amministrazione è stata commissariata sul rendiconto dell’esercizio 2023! Nel frattempo, il Sindaco ha continuato imperterrito a portare avanti i suoi magheggi: assunzioni fiduciarie (che dovranno presto essere revocate), incarichi e contributi ad amici ed affini, concorsi e “cappelli” pronti dietro la porta».
«Infatti gli Enti strutturalmente deficitari sono oggetto di controlli particolari soprattutto in relazione alle dotazioni organiche del personale e alla copertura dei costi di determinati servizi. La sfinge piangente voleva mantenersi le mani libere, ma la pacchia è finita. Politicamente ininfluenti i mugugni degli assessori di Mendicino, con il calendario in mano e il rancore nel cuore, sempre lì a conteggiare giorni, mesi e anni. Il Rendiconto di gestione dell’esercizio 2023 anche oggi, a seguito della rettifica effettuata in Consiglio Comunale continua ad essere falso, “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”! Quanto prima sarete costretti a considerare le somme dovute a Ifitalia (debiti fuori bilancio in corso di riconoscimento), al di là dei pareri dei vostri Azzeccagarbugli» conclude.