Mancata soppressione passaggi a livello, Rapani chiede di indagare sulle vere responsabilità
Dopo la strage di Thurio il senatore è tornato a parlare in una conferenza stampa: «Rfi ha presentato al Comune di Corigliano-Rossano il primo progetto il 28 febbraio 2019. Da allora ad oggi siamo ancora alla fase preliminare»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Sono trascorsi quattro anni da quando RFI ha presentato il progetto preliminare per la soppressione dei cinque passaggi a livello nel territorio di Corigliano-Rossano e ad oggi non c’è ancora una fase esecutiva dei lavori». Parte da questo assunto, la ricostruzione, tecnica e temporale, dei fatti proposta dal senatore Ernesto Rapani per aprire una prospettiva sulle responsabilità della strage ferroviaria di Thurio, del 28 novembre scorso, nella quale hanno perso la vita la capotreno Maria Pansini e l’autotrasportatore Hannaqui Said.
Il parlamentare di Fratelli d’Italia, che stamani ha convocato una conferenza stampa ad hoc «per parlare dei tempi», ha ribadito la necessità di un’operazione verità sull’accaduto e dell’esigenza di individuare i veri responsabili di questa ennesima tragedia.
«La soppressione dei passaggi a livello – ricorda Rapani - è prevista nel più ampio piano di ammodernamento della ferrovia jonica. Il passaggio a livello di Thurio – sottolinea – era e rimane, purtroppo, il primo nella lista degli attraversamenti ferroviari da sopprimere da Sibari fino a Catanzaro».
Cosa è successo? Il senatore ripercorre le tappe di una vicenda «sulla quale – ha ribadito ancora – ho chiesto alla stessa Procura di Castrovillari, titolare delle indagini, di andare a fondo» (ne abbiamo parlato qui).
E allora ecco i tempi, sui quali punta e batte Rapani, troppo «lunghi e farraginosi» e che mettono un ripetuto ping-pong tra Rete Ferroviaria Italia e Comune di Corigliano-Rossano sulla definizione dei progetti di soppressione (che prevedono ovviamente delle soluzioni di viabilità alternativa). Tutto parte il 28 febbraio 2019 (all’epoca il comune era commissariato e si apprestava alle prime elezioni della città unica), quando RFI protocolla al Comune il progetto preliminare per i pareri necessari alla prosecuzione della progettazione esecutiva. Parere che arriva esattamente due anni più tardi, il 5 febbraio 2021. Questa volta a cavallo del Municipio c’è già Stasi. «L’Amministrazione comunale – racconta Rapani – da un primo riscontro al progetto di RFI con una serie di richieste di modifiche». Dopo sei mesi, l’8 agosto 2021, il gestore della rete ripropone una nuova bozza di progetto alla quale l’Esecutivo civico risponde dopo sette mesi (a marzo 2022) proponendo ulteriori modifiche che vengono così ri-accolte e nuovamente elaborate da RFI in un nuovo progetto. Che viene ri-presentato a giugno dello stesso anno. «Ad agosto 2022 l’Amministrazione comunale – dice ancora il senatore di FdI – da OK al progetto tranne per il passaggio a livello numero 3 (Thurio è il numero 1)». A febbraio 2023, quindi, RFI rimanda in comune il progetto per la definitiva approvazione.
«Da febbraio 2023 – ricorda Rapani – sono trascorsi altri 10 mesi ma del parere definitivo dell’Amministrazione comunale non c’è l’ombra». In sostanza sono trascorsi 4 anni e tra batti e ribatti «siamo ancora alla fase preliminare quando, invece, quei passaggi a livello dovevano e potevano essere già soppressi evitando la strage che c’è stata l’altra sera».
Questa la verità secondo Rapani che ha aggiunto: «Chiederò al Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, di procedere con un’indagine interna per capire quali siano state le responsabilità interne a Rete ferroviaria italiana rispetto ai tempi lunghissimi che si stanno perpetrando sulla soppressione dei passaggi a livello». E stessa procedura, in realtà, dovrebbe avvenire anche all’interno del Comune di Corigliano-Rossano che ad oggi, nonostante siano passati più di 48 mesi, non riesce a venire a capo di una situazione imbarazzante.