Rapani (Fdi) risponde a Tavernise (M5s) sull'emergenza carceri e sulle aggressioni a Co-Ro
«Solidarietà agli agenti aggrediti, a Corigliano Rossano 13 nuovi agenti già in servizio. Nei prossimi mesi arriveranno il direttore e il comandante della Polizia penitenziaria»
ROMA - Il senatore di Fratelli d'Italia e membro della commissione Giustizia, Ernesto Rapani, risponde alle dichiarazioni di Tavernise sulle aggresioni avvenute nel carcere di Rossano: «La gioventù, a volte gioca brutti scherzi ed al consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Davide Tavernise, ne ha tirati due in un solo colpo. Il primo è stato quello di essersi erto a paladino a difesa del carcere, come se solo lui se ne stesse occupando. Il secondo brutto scherzo è legato alle sue radici politiche, che portano come sempre a predicare bene e razzolare malissimo. Al giovane ribalterei la domanda rispetto ad una lettera inviatami in cui segnala il sottodimensionamento del personale dell'istituto penitenziario: ma i suoi avi politici al Governo, cos'hanno prodotto in proposito nel quinquennio precedente?».
«Nella missiva inviata ai parlamentari calabresi, Tavernise rammenta le tappe di una visita all'istituto penitenziario di Corigliano Rossano da parte del viceministro Del Mastro Delle Vedove alla quale ero presente. In quella occasione – rammenta il senatore – dopo esserci resi conto della situazione abbiamo assunto degli impegni, dispiace dirlo a chi del populismo ne fa una ragione di vita, che il governo Meloni ha rispettato ed in pochi mesi ha risolto problemi atavici. A differenza di cinque anni di malgoverno grillino, in soli dieci mesi abbiamo rimpinguato la pianta organica. Se oggi purtroppo assistiamo a ripetute aggressioni è proprio per la scarsa considerazione del recente passato e perché molto probabilmente non si conosceva l'esistenza delle strutture carcerarie e delle condizioni nelle quali era costretto ad operare il personale. Ebbene – sottolinea Rapani – a dicembre di quest'anno l'istituto sarà dotato finalmente di un direttore di ruolo, pur ringraziando per gli sforzi profusi l'attuale a scavalco con Cosenza. A marzo, poi, arriverà il comandante del corpo di polizia penitenziaria. Ovviamente non finisce qui, perché nel frattempo i concorsi in itinere finiranno e serviranno per colmare definitivamente il gap. Per il momento, e solo per il momento, sono stati assegnati tredici nuovi agenti penitenziari, già a disposizione di una pianta organica molto carente e da anni. Questi – conclude Ernesto Rapani – sono fatti. Sono i fatti a cui gli italiani si stanno abituando con il governo Meloni».