Crisi politica a Trebisacce, ora scende in campo l'armata di FdI... contro Aurelio
Le parole del coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, Angelo Brutto, suonano coma una sentenza senza appello: «Solidarietà a Claudio Roseto che ora saprà determinarsi nel solo e unico interesse della città». Il sindaco con le ore contate?
TREBISACCE - Il caso politico di Trebisacce scuote le alte sfere della politica provinciale. Dopo la presa di posizione forte, durissima della presidente provinciale di IdM, Annalisa Alfano, che ha preso le difese del sindaco Aurelio «vittima - diceva - del cannibalismo politico» ordito da una parte della sua maggioranza, a qualche ora di distanza è Fratelli d'Italia a schierare la sua armata e a pronunciare quasi una sentenza senza appello per Aurelio, reo di «condotte frettolose e irresponsabili completamente irrispettose della volontà popolare». A dirlo è Angelo Brutto, coordinatore provinciale del partito della Meloni che, alla luce delle dichiarazioni chiare del movimento che fa capo invece a Orlandino Greco, ha buttato via ogni velo dando una lettura chiara e di parte alla delicata controversia politica che si sta consumando nella cittadina dell'alto Jonio.
«Con grande incredulità - scrive Brutto - leggo la nota stampa del partito politico “Italia del Meridione”, con cui si prende posizione sulle vicende dell’amministrazione comunale di Trebisacce e, segnatamente, sulle defenestrazioni compiute dal sindaco Alex Aurelio nei confronti di due assessori, tra cui Claudio Roseto, nostro coordinatore dell’alto jonio cosentino».
Questo il messaggio al sindaco, poi l'altro - non meno sotteso - rivolto alla presidente provinciale di Italia del Meridione: «Il sindaco Aurelio ha fatto tutto da solo in questa vicenda, autore di condotte frettolose ed irresponsabili, completamente irrispettose della volontà popolare, degli equilibri e delle logiche democratiche della politica, sfociate in un’epurazione totalmente immotivata nei confronti di Roseto, stimato professionista e disinteressato militante dalle indiscusse capacità e competenze».
Poi la linea, questa sì prettamente politica e indiscutibile che suona - dicevamo - come una sentenza verso Aurelio: «Il richiamo al confronto appare tardivo. Forse sarebbe stato opportuno qualche settimana fa, prima della incomprensibile revoca degli assessori. È anche opportuno ribadire che respingeremo con fermezza ogni tentativo di ribaltare le responsabilità nei confronti di chi è solo vittima in questa paradossale vicenda. Sono convinto che Claudio Roseto, per il profondo senso di responsabilità e l’elevato rispetto delle Istituzioni, svolgerà il mandato ricevuto dai cittadini adottando le proprie determinazioni solo e unicamente per il bene e l’interesse della comunità».