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Stasi (da tempo) non ha più i numeri per governare serenamente ma le randellate all'opposizione sono epocali

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CORIGLIANO-ROSSANO – Semmai per Stasi dovesse chiudersi, in un modo o nell'altro, l'avventura politica, il sindaco di Corigliano-Rossano potrebbe essere sicuramente scritturato per creare cori da stadio. Il discorso per slogan e parole forti durante e dopo il Consiglio comunale di stamattina («Vergogna», «incapaci di fare i conti», «scappa chi non paga le bollette») che si è celebrato grazie al ticket staccato dal consigliere comunale di Opposizione, Costantino Baffa, che nonostante i numeri mancanti della maggioranza è rimasto in aula mantenendo il numero legale, è una sintesi perfetta di eloquenza, dialettica feroce da campagna elettorale e di atteggiamenti da scontro politico/sociale in stile Quadrophenia. Oggi, all'occorrenza, è venuto fuori lo Stasi/Salvini in perenne campagna elettorale.

E quell'opposizione che almeno oggi sarebbe dovuta uscire dalla sala dell'aula consiliare tronfia e su uno scudo come il gallo Abraracourcix, ne esce – ancora una volta – con le ossa rotte, frammentate dalla polemica, a limite della violenza verbale, di sindaco e maggioranza. Il clima non è dei più sereni. E ad animarlo è proprio il sindaco Stasi che dopo essere riuscito a ricompattare le fila del consiglio comunale e trovare «sull'abaco» i numeri per fare andare i lavori dell'Assise civica, invece di godersi il momento ha rilanciato. Lanciando strali, insieme alla sua maggioranza, sull'opposizione: e non sono mancati paroloni. Come l'espressione – non del tutto felice – del consigliere Domenico Rotondo che ad un tratto se n'è uscito dicendo che l'assise «potrebbe fare a meno di qualche presenza in Consiglio comunale» rivolgendosi ai banchi dell'opposizione.

Una coda di polemica lunghissima che è andata avanti anche dopo l'ora di pranzo. Ad arrivare per primo è il comunicato stampa del sindaco Stasi che etichetta e relega i componenti della minoranza a «quattro lupi spelacchiati».

«Questa mattina l'imbarazzo di venire ad approvare nuovamente i propri debiti, cioè l'ennesima volta in cui il Consiglio Comunale approva i debiti fuori bilancio delle loro amministrazioni, ha annebbiato anche le capacità di fare dei semplici conti da abaco». Così il sindaco Stasi, offrendo la sua chiave di lettura al consiglio comunale di stamani, e ribaltando la narrazione di una maggioranza – di fatto – senza numeri.

Per Stasi l'opposizione «approfittando di assenze fisiologiche» per un consiglio convocato di domenica proprio per favorire gli impegni - «evidentemente farlocchi» - di alcuni consiglieri di opposizione che non erano disponibili di venerdì o di sabato (anche se pare ci sia una pec dei consiglieri di Azione al protocollo della presidenza del consiglio che smentirebbe questa versione dei fatti), «hanno provato a giocare la carta dell'eventuale mancanza del numero legale per buttarla in caciara politica e cercare di non affrontare il vero problema».

Stasi poi ne approfitta per ricordare che a stamattina i debiti ereditati e riconosciuti dall'esecutivo Stasi lasciati dalle precedenti amministrazioni comunali di Corigliano e Rossano ammonta a 50 milioni di euro. E ricorda, tra l'altro, - così, per gradire e sapendo l'effetto deflagrante dell'affermazione - il debito lasciato dall'allora amministrazione Caputo sui canoni idrici fino al lontanissimo 2004.

«Comprendo l'imbarazzo – dice Stasi - nel dover ammettere le proprie profonde inadeguatezze, che sono quelle inadeguatezze che la città ha sonoramente bocciato, una bocciatura che non può essere coperta da queste commedie da bar o con trucchetti da quattro soldi».

Poi le rassicurazioni alla città: «Stia tranquilla. É doloroso per chi fa il sindaco caricarsi decine di milioni di euro di debiti del passato: significa privarsi di risorse per dare servizi, per fare lavori, per migliorare le cose, ma ci stiamo riuscendo e ci riusciremo lo stesso, allo stesso tempo garantendo la giusta e doverosa stabilità economica e finanziaria all'ente. Queste commedie da bar descrivono pienamente la differenza abissale tra chi governa oggi e chi l'ha governata in passato, un'epoca fortunatamente definitivamente chiusa».

La bomba la lancia poi la maggioranza, con un'altra nota stampa: «A mero titolo esemplificativo e non esaustivo occupiamoci del settore idrico della ex città di Rossano. Ciò che si consuma va pagato e fino al 2004, anno in cui è subentrata Sorical, le fatture venivano dalla regione. A tutto l'anno '93 il comune si è fatto carico integralmente del debito, nel '94 succede qualcosa di nuovo: il versato risulta poco inferiore alla metà del dovuto, forse il primo semestre! L' anno precedente era stato eletto il primo sindaco a suffragio diretto, il successivo iniziava una situazione di inqualificabile morosità: non pagato un debito di 295.230,70 euro! Da allora...nulla, nemmeno un euro versato per l'acqua consumata. l risultato? Fino al 2004 (solo fino al 2004) la città di Rossano ha accumulato un debito di 6.551.392,25. Una cifra non indifferente che ha permesso di spendere in altre direzioni mostrando un'abilità amministrativa elegante quanto falsa, diretta a propaganda, ad assicurarsi la rielezione che puntualmente è avvenuta, con la conseguenza di lasciare un'eredità di debiti che solo ora vengono affrontati. Attenzione, questa non è che la punta di un iceberg ben più grande che i cittadini devono conoscere e giudicare».

«La maggioranza – conclude la nota in una giornata lunghissima che non sarà senza strascichi e senza ferite - abbandona il silenzio pudico nei confronti di queste vergogne e si fa carico di informare la cittadinanza della realtà dei fatti»

 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.