7 ore fa:Nuova sede per il museo di Vaccarizzo Albanese, un autentico scrigno di cultura Arbëreshe
2 ore fa:Campionati regionali prove multiple: 3 titoli per la Corricastrovillari
3 ore fa:Il vescovo emerito Monsignor Milito in visita alla Comunità Alloggio per anziani "Teniamoci Stretti"
4 ore fa:La liuteria ionica di Montegiordano trionfa a Pechino con Gran Duo Italiano e Sassone Tartufi
22 ore fa:Corigliano-Rossano, arrestato un 36enne per spaccio di sostanze stupefacenti
10 ore fa:L’alberghiero “K. Wojtyla” di Castrovillari punta sui percorsi altamente formativi
6 ore fa:Il terremoto e lo tsunami del 1836 che colpì Rossano ma rase al suolo Crosia
5 ore fa:Stop al numero chiuso a Medicina, al Senato via libera al testo base
1 ora fa:Da Bocchigliero alla conquista dei palchi di tutta Italia: la storia di Nevis e Asya
9 ore fa:Ultimati i lavori del campo di padel di Cariati nei pressi del centro sociale

Stasi non ha i numeri, ma dall'opposizione arriva il ticket salva maggioranza: l'ex leghista Baffa resta in aula

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Una domenica mattina nuvolosa meteorologicamente e politicamente per Corigliano-Rossano. Stasi non ha i numeri in Consiglio comunale. È la prima volta dopo l'ammutinamento dei Consiglieri di Co-Ro Domani (oggi Azione) di ormai un anno fa, traghettati dalla maggioranza all'opposizione. È chiaro che i numeri risicati di cui oggi gode l'esecutivo cittadino nell'Assemblea civica (13 consiglieri di maggioranza compreso il sindaco e il presidente del consiglio contro i 12 dell'opposizione) avrebbero, prima o poi, causato un black-out. È arrivato stamattina, durante una seduta di Consiglio comunale convocata alla domenica per consentire - accusano dall'opposizione - ai due consiglieri comunali fuori sede (Isabella Monaco e Titti Scorza, entrambe presenti) di poter prendere parte alla riunione ma anche per consentire proprio al gruppo di Azione - questa invece l'insinuazione della maggioranza - di partecipare al Congresso nazionale tenutosi ieri a Napoli (almeno questo è quanto emerso in aula).

I conti aritmetici pre-consiglio, però, non avevano considerato - evidentemente - le assenze della quasi totalità della minoranza (erano in aula solo Zagarese, Vulcano e Baffa nonostante Azione avesse garantito la sua presenza) e di altri due consiglieri: Salvatore Tavernise e Liliana Zangaro. Quest'ultima, poi, è sopraggiunta in corso dei lavori (prima sospesi proprio per mancanza di numero legale). Ma il vero protagonista della giornata è il consigliere di opposizione Costantino Baffa. L'ex leghista, infatti, ha staccato il ticket "salva maggioranza". Grazie alla sua permanenza in aula ha, di fatto, mantenuto il numero legale e consentito il prosieguo dei lavori. Senso di responsabilità o simpatia nei confronti della maggioranza? Non lo sappiamo. Certo è che questa nuova dinamica - che era sicuramente nell'aria - cambia sicuramente le carte in tavola.

Al netto di tutti gli equilibri in campo, l'enigma è capire perché fosse assente il consigliere Tavernise, che seppure assente giustificato, sapeva che avrebbe messo in difficoltà i suoi compagni di viaggio. 

Una mattinata convulsa, dicevamo. Sulla quale ha avuto il sopravvento l'ira funesta del sindaco Stasi che alla ripresa dei lavori consiliari - dopo il riequilibrio dei numeri - è salito in cattedra. Una furia contro «i giochetti politici dell'opposizione», artefice e complice - a parere del primo cittadino - della situazione di impasse venutasi a creare stamattina. Stasi ha poi esortato i suoi a prendere in mano le redini della situazione politica in consiglio comunale: «La data del Consiglio comunale - ha detto il sindaco, rivolgendosi ai suoi - dovete deciderla voi, forti del mandato elettorale che vi è stato conferito». Le parole, però, non rendono l'ira del sindaco in Consiglio comunale, tipica di chi ha appena scampato la figuraccia di andare sotto con i numeri.

A tentare lo scatto d'orgoglio della minoranza, dopo il palesarsi della volontà di Baffa a rimanere in aula, ci ha provato Aldo Zagarese che con durezza ha ricordato al sindaco e alla maggioranza di non avere più i numeri per governare. C'è una sostanziale verità nelle parole dell'ex capogruppo del Pd: questa avventura amministrativa sta volgendo nel suo mandato con una maggioranza sicuramente diversa rispetto a quella con cui era partita nel 2019.

Poi c'è chi parla, chi si astiene, chi si rifugia nel silenzio. È il variegato mondo dell'opposizione consiliare di Corigliano-Rossano, una forza di 12 eletti che per la sua numerosità dovrebbe far temere le posizioni di una maggioranza risicata ma che puntualmente - anche nelle rivendicazioni dei ruoli democratici - si ritrova divisa e disgregata. «È ormai chiaro a tutti come da una parte abbiamo un'opposizione consiliare che cerca di stimolare un continuo confronto su ciò che attiene la vita democratica della Città Unica e dall'altra parte, invece, un rifiuto totale e un silenzio, quasi disarmante, sinonimo di una manifesta negligenza e di uno scarso, scarsissimo senso per le istituzioni». A firmare un nuovo comunicato stampa che mette sul banco degli imputati l'ufficio di presidenza del Consiglio comunale, reo di aver convocato l'assemblea civica soltanto due volte negli ultimi 4 mesi sono 8 consiglieri di minoranza (Adele Olivo, Vincenzo Scarcello, Gennaro Scorza, Gino Promenzio, Francesco Madeo, Antonio Cassano, Rocco Gammetta e Mattia Salimbeni).

«L'ufficio di Presidenza del Consiglio - dicono - piuttosto che coordinare e favorire il dibattito consiliare, è stato degradato a strumento anestetizzante e repressivo. Basti pensare che, anche a fronte di richieste di Consiglio comunale con termine perentorio di convocazione da parte delle minoranze, il Consiglio comunale negli ultimi quattro mesi si è riunito appena due volte. Per non parlare della esigenza, improponibile, di adattare il calendario del Consiglio ad una maggioranza costantemente assente e "disponibile" al lavoro solo nei giorni feriali. Tutto questo perché il Sindaco ha una maggioranza decimata e se anche uno di loro dovesse mancare dai lavori consiliari, la sua sorte sarebbe quella di dover rassegnare le dismissioni».

«Non possiamo più accettare una gestione così faziosa e antidemocratica» dicono ancora gli 8 consiglieri di minoranza e aggiungono: «Se per garantire "il tredicesimo" a un Sindaco con una maggioranza sempre più risicata, si declassa il Consiglio comunale a riunione di condominio, noi non ci staremo, anzi, chiederemo l'intervento delle istituzioni preposte al fine di garantire un regolare dibattito democratico alla Città. Non permetteremo che le esigenze di poltrona del Sindaco e dei suoi mortifichino le istituzioni, men che meno il Consiglio comunale».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.