Ambiente, Cuda (Azione U30): «Sviluppo verde e impresa contro l’abbandono delle zone inquinate»
La proposta del referente regionale di Azione under 30 Calabria va nella direzione di uno sviluppo sostenibile e intelligente
CALABRIA - «In Calabria sono numerose le zone inquinate in attesa di essere bonificate, e di queste tante sono le zone abbandonate per via dell’incuria e di comportamenti scellerati che hanno fatto sì fosse necessarie la bonifica. Le sfide attuali ci impongono di ragionare non soltanto a soluzioni nel breve periodo ma anche nel lungo, perché le basi per un futuro all’altezza delle sue sfide vanno cementate ora».
Così Giuseppe Cuda, referente regionale di Azione under30 Calabria e delegato regionale alle politiche giovanili del partito Azione di Carlo Calenda, lancia una proposta in una nota stampa.
«Il Ministero della Salute ha individuato le zone necessarie di bonifica con l’acronimo Sin, Siti di interesse nazionale, sarebbe utile infatti che questi siti siano attenzionati non solo sull’aspetto ecologico, ma anche nella fase di ripartenza, prevedendo un rilancio economico e sociale che dia loro dignità attraverso un incentivo particolare nel far impresa nelle zone che in successiva analisi vengano definite strategiche in questo senso».
«In Calabria abbiamo tanti luoghi con peculiarità agricole e altrettanti a sviluppo naturale purtroppo devastati dall’inquinamento. Queste aree vanno non solo riqualificate, ma incentivate a uno sviluppo verde, con sistemi come la fitodepurazione, e sostenendo iniziative dei privati che mettano in campo idee innovative tese a sviluppare e a dare slancio alle peculiarità di quei luoghi».
«Questa proposta – continua Cuda- potrebbe essere un impianto per l’idea del non abbandono dei Sin, e che potrebbe estendersi anche ad altri tipi di proposta».
«Agire in questo senso promuoverebbe un modus agendi per il futuro - conclude - un modello da replicare che vedrebbe premiate quelle idee innovative che riescono ad abbinare lo sviluppo economico di quelle zone a uno sviluppo verde, così da prevenire potenziali nuovi collassi delle stesse».
«La proposta potrebbe essere sostenuta dai fondi che ci arrivano dall’Europa nella condivisa ottica di porre l’accento sull’ecologia, sullo sviluppo verde e sulla lotta all’inquinamento. Questo permetterebbe allo Stato di sostenere più concretamente le idee innovative volte a costruire un paese al passo con le sfide del presente, ma soprattutto del futuro».