Corigliano-Rossano, Minoranza: «Le scuole non aprono perché l'Amministrazione comunale ha dovuto pagare le cambiali elettorali»
Vincenzo Scarcello, Raffaele Vulcano, Gennaro Scorza, Adele Olivo, Costantino Baffa, Luigi Promenzio, Rosellina Madeo e Francesco madeo attaccano l'Amministrazione
CORIGLIANO-ROSSANO - «La verità sta tutta qui: le scuole a Corigliano-Rossano non aprono perché l'Amministrazione Stasi non ha fatto nulla per adeguare gli edifici alle norme anti-covid». Inizia così il comunicato stampa della minoranza che denuncia come dall'estate scorsa ad oggi non è stato mosso un dito per consentire ai bambini di tornare alla didattica in presenza.
«Ancora una volta il primo cittadino si è cimentato nell'arte della retorica e ha fatto quello che gli riesce meglio da sempre: cavalcare le paure della gente, attingendo a piene mani nel pettegolezzo, per trarne profitto. È così che ha creato la sua "carriera" politica. È così che ancora una volta la sua città continua a privare i cittadini del diritto fondamentale allo studio».
L’opposizione continua: «A questo punto ci chiediamo e lo chiediamo anche ad alcuni consiglieri di maggioranza (evidentemente questa storia sta dilaniando anche loro), che in una nota – scritta per evidente coda di paglia - hanno vestito i panni degli avvocati senza che nessuno glielo avesse chiesto: il Comune di Corigliano-Rossano cosa sta facendo per la prevenzione? Forse una campagna di screening sugli insegnanti di cui gli stessi insegnanti non erano nemmeno a conoscenza? Fateci capire!»
La minoranza ricorda come Corigliano-Rossano sia l'unico tra i grandi comuni del Paese a non aver ancora riaperto le scuole e a non rispettare i protocolli nazionali che dicono chiaramente che è possibile (anzi obbligatorio) ritornare alla didattica in presenza.
«Pare che a Corigliano-Rossano ci siano poco meno di 500 casi attivi. Nessuno di questi contagi, però, ci risulta sia avvenuto all'interno di una struttura scolastica, perché da noi i ragazzi non vanno più a scuola dal novembre scorso. Quindi se il virus circola non è sicuramente per colpa della didattica in presenza. Piuttosto dobbiamo chiederci se funzionano i controlli, fermo restando che l'incidenza del virus in città, sui casi testati, è più bassa dell'1% rispetto alla popolazione residente».
L’opposizione insiste: «Non lo diciamo noi, lo dice una sentenza del Tar Calabria che ha già annullato l'ordinanza sindacale del dicembre scorso perché priva di qualsiasi motivazione scientifica che potesse giustificare la chiusura delle scuole. Ecco perché le motivazioni del sindaco non reggono. Altra cosa è la giusta preoccupazione dei genitori che viene fomentata da chi, come il sindaco e l'Amministrazione comunale, invece, dovrebbero lavorare a capo chino per restituire quella tanto vituperata normalità che a Corigliano-Rossano è diventata – paradossalmente – straordinarietà».
Infine, l’affondo: «Perché, evidentemente, per pagare qualche cambiale elettorale si è data priorità all'affitto di qualche stabile (nemmeno adeguato alle esigenze degli studenti) e si è trascurato tutto il resto. È un atto da vigliacchi e da chi non ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Ecco perché, oltre ad aver protocollato stamattina una richiesta di convocazione di Consiglio comunale urgente e monotematico per avere chiarimenti sulla condizione strutturale delle scuole, chiediamo al primo cittadino di rendersi disponibile già oggi pomeriggio a fare un sopralluogo negli istituti della Città per verificare insieme quello che stiamo denunciando».