Covid, Democratici Riformisti Calabria: «Non si può fissare la data delle elezioni regionali»
Votare in queste condizioni impedirebbe ai partiti ed alla società calabrese di partecipare a scelte che sono importanti quanto il voto
«È un problema di democrazia formale e sostanziale perché, votare in queste condizioni, impedirebbe ai partiti ed alla società calabrese di partecipare a scelte che sono importanti quanto il voto»
È questo quanto denuncia, tramite un comunicato stampa, il partito dei Democratici Riformisti della Calabria
«Il Centro destra ritiene di capitalizzare un presunto vantaggio e fissa la data dell’elezione regionali al 14 febbraio, prima data utile nel periodo previsto dal Governo, ignorando i venti morti da Covid degli ultimissimi giorni. – si legge - Siamo assolutamente consapevoli della difficoltà di una Regione senza testa e delle previsioni di legge, ma crediamo che sia altrettanto chiaro a tutti la difficoltà di mettere in moto un meccanismo democratico di preparazione delle liste e della scelta dei candidati, oltre che svolgere le iniziative pubbliche di propaganda e mobilitazione elettorale sul territorio regionale in un contesto di difficoltà di movimento come quello attuale. Certo non possiamo procrastinare a tempo indeterminato, ma una pandemia di queste dimensioni con i risvolti negativi che ha avuto per la Regione non è cosa di tutti i giorni e non crediamo che si possa tralasciare quel necessario dibattito sulla capacità di gestione della sanità che in questi anni hanno avuto Regione e Stato perché non sono possibili assembramenti. Non si tratta di sconvolgere niente né di favorire nessuno – conclude - ma il buon senso imporrebbe una riflessione comune delle aree politiche che possa fissare una data che tenga conto dei pericoli del Covid, delle limitazioni che questo comporta e che possa, quindi indicare una data ragionevole che metta insieme l’esigenza di tutti, ma soprattutto dei calabresi».