Pina Amarelli protagonista di uno speciale su Il Messaggero
Corigliano Rossano sui media nazionali con Lady Liquirizia
"Ecco Lady liquirizia, prima donna Cavaliere del lavoro di questa regione". E' l'incipit dello speciale pubblicato sulle pagine de Il Messaggero avente come protagonista Pina Mengano Amarelli, volto ed immagine della Calabria all’Expo 2015. E' questa l'ultima occasione, in ordine di tempo, per la promozione intelligente del territorio e della Città di Corigliano-Rossano veicolata dal Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli e da quanti hanno contribuito negli anni ad accompagnare il racconto dell’esperienza imprenditoriale e culturale, autentica espressione del Made in Italy.
"Se penso a tutto quello che ho fatto – racconta di quell’esperienza Pina Amarelli – mi sembra irreale. Paradossalmente quelli che potevano essere gli elementi di svantaggio, il fatto di essere donna e fare impresa al sud, si sono rivelati i miei punti di forza. Ero l'unica donna, una voce fuori dal coro. La mia presenza destava stupore, all'inizio, e poi ammirazione. Si sentivano tutti spiazzati e mi portavano rispetto". Le scatoline di metallo con le immagini degli archivi di famiglia, da lei inventate, hanno conquistato l'Europa, gli Stati Uniti, l'Australia, il Brasile, il Canada, il Giappone, la Russia e il Medio Oriente.
"IL SEGRETO DEL MIO SUCCESSO? NON C'E'. AVEVO SOLO LA VOGLIA DI REALIZZARMI"
"E pensare che quando sono arrivata in Calabria, a Rossano, nel 1969 dopo il matrimonio – aggiunge – pensavo di restarci poco. Mi ero laureata in giurisprudenza con l'idea della magistratura; poi avevo cominciato a fare l'avvocato e l'assistente universitario all'istituto di diritto romano dell'università di Napoli. Una volta venuta a Rossano, essendo giornalista oltre che avvocato, ho iniziato a occuparmi della comunicazione nell'azienda della famiglia di mio marito Franco dove si produce liquirizia dal 1731.
Il segreto del mio successo? Non c'è. Avevo solo la voglia di realizzarmi – prosegue - e non mi sono mai sentiva inferiore a nessuno. Ho creduto in me stessa. Alle ragazze suggerisco: abbiate fiducia nelle vostre capacità e non sgomitate, studiate e imparate ad avere una visione ampia. Con la preparazione, la caparbietà e senza l'astio di voler superare gli uomini si può arrivare lontano. L'unica vera rivoluzione che abbiamo avuto in Italia è quella delle donne. É vero, ancora poche vengono nominate amministratore delegato. Ma questo è l'unico scoglio da superare e non manca molto".