di
SAMANTHA TARANTINO Sanità che fa piacere raccontare, è quando si arriva in Calabria per curarsi e guardare con speranza a cure e tecniche all’avanguardia. È con soddisfazione che l’
Eco vuole parlare di un’eccellenza tutta calabrese. Nasce dalla preparazione specializzata di un rossanese doc, protagonista di un successo tutto territoriale. Il dottor
Carlo Carignola dirige l’
Unità Operativa Provinciale del reparto di Oftalmologia di Trebisacce sede principale, con sede distaccata a Castrovillari, del centro glaucoma dove ci si avvale, per la semeiotica strumentale, della collaborazione dell’ortottista Maddalena Masucci.
Una vera e propria eccellenza che racconta di cinquecento prestazioni l’anno, con un’utenza che per una buona volta giunge anche da fuori, in particolar modo dalla Basilicata. Qui converge in un centro specializzato sulle problematiche oculistiche, in particolar modo sul glaucoma, attraverso il sistema centrale di prenotazione (Cup). Cosa rende rinomato il reparto, lo si vede dall’efficienza e dal pronto intervento verso quelle che sono le prestazioni diagnostiche e soprattutto verso le più aggiornate tecniche d’intervento.
Il centro glaucoma, infatti è dotato di un laser di ultima generazione che permette di intervenire ambulatorialmente ed in modo indolore in soli 15 minuti. Ma cos’è il glaucoma e perché è diventato indispensabile intervenire nel più breve tempo possibile, lo racconta lo specialista
Carignola. «È una malattia oculare che provoca una neurotticopatia progressiva (malattia degenerativa della testa del nervo ottico). È caratterizzata da un aumento della pressione all’interno dell’occhio, anche se alcune forme si possono presentare con una pressione normale. È opportuno procedere nella prevenzione perché il glaucoma rappresenta la seconda causa di cecità al mondo. Dal punto di vista sociale ed economico diventa quindi una malattia che comporta elevati costi per il servizio sanitario nazionale». Il centro garantisce la diagnosi e la cura per quei pazienti già affetti dalla malattia, attraverso lo svolgimento di prestazioni diagnostiche e l’esecuzione di interventi con il laser. «L’attività diagnostica consiste nello svolgimento di visite tonometrie (misurazione della pressione dell’occhio), curve tonometriche, gonioscopie, pachimetrie, tutte tecniche che consentono di individuare e seguire la malattia nelle sue forme conclamate ed iniziali». Dunque, monitoraggio e cura della patologia, ma soprattutto prevenzione attraverso trattamenti farmacologici e schemi terapeutici più appropriati.