Ginese (Aria Nuova): fusione di cosa?
“Non possiamo non commentare la decisione del presidente della Regione Calabria di indire per il prossimo 22 ottobre un referendum consultivo tra i cittadini dei due centri jonici. Chiamati a dire la loro circa tale ipotetico progetto”. Esordisce così Gianluca Ginese, componente del movimento Aria Nuova – Riferimento Popolare, tornando ad occuparsi del processo di fusione Corigliano-Rossano. “A questo punto, oggi più di ieri non possiamo esimerci dall’esprimere seri dubbi e forti perplessità su questo avveniristico disegno. Sui tempi e sulle modalità. Sul cosa ci aspetta. Se infatti fusione deve essere, questa dovrebbe accompagnarsi ad un graduale iter e alla designazione di patti chiari. Fondati sulla equiparazione di ambedue le realtà comunali. Di tutt’oggi a questo non c’è traccia. Anzi, di giorno in giorno cresce lo spettro del futuro inglorioso che attende la comunità di Corigliano. Già attualmente privata dei più elementari servizi pubblici”.
GINESE: FUSIONE NON SIA SOLO DI FACCIATA
“Come giovani interessati attivamente alla vita politica e sociale della propria città, rappresentati in Consiglio comunale da Francesco Madeo, abbiamo seguito con attenzione l’evolversi della vicenda. E non condividiamo affatto lo scenario che si presenta. Non siamo aprioristicamente contrari – spiega ancora Ginese – ad un ipotetico progetto di fusione tra le più importanti e popolose cittadine dell’area jonica cosentina. Tuttavia riteniamo che tale progetto debba essere basato su contenuti e proposte fattibili. Una fusione nei fatti e accompagnata dai fatti. Affinché l’unione tra le due rappresentative realtà municipali non sia solo di facciata e, soprattutto, che Corigliano non vada a ritagliarsi una posizione di assoluta subalternità rispetto a Rossano, come invece si profila”.