“Figlio della Notte”: la voce che rompe il silenzio. Dalla Sibaritide il debutto musicale dei “Custodi del DNA”
Il 3 dicembre esce il primo singolo dell’associazione: un progetto artistico e civile che unisce scienza, musica e narrazione per dare visibilità alle sindromi genetiche rare. Protagonista la voce intensa di Laura Scrivo
SARACENA - Una fotografia che parla da sola: due artiste avvolte nella luce di scena, immerse nella stessa vibrazione emotiva. È da questa immagine – e soprattutto da quella voce – che nasce “Figlio della notte”, il primo singolo de I Custodi del DNA, associazione di volontariato impegnata nella divulgazione delle sindromi genetiche rare. Il brano sarà disponibile dal 3 dicembre 2025, in occasione della Giornata Mondiale della Sensibilizzazione sulla Disabilità.
Nata dall’intuizione di Adriano Coschiera e sostenuta da un gruppo di volontari che stanno costruendo un vero e proprio universo narrativo, l’associazione punta a colmare il divario tra scienza e società attraverso linguaggi creativi: musica, fumetto, animazione, marionette. Una scelta coraggiosa e culturale allo stesso tempo, che mira a rendere comprensibili e vicine tematiche complesse.
Al centro del primo singolo c’è la voce di Laura Scrivo, artista originaria di Saracena, che con il suo timbro «raro, delicato, emozionale e potente» interpreta il brano scritto e musicato da Coschiera. Nell’immagine realizzata per il lancio, Scrivo appare assorta, concentrata, quasi custode di un racconto che va oltre la melodia: una voce che abita le fragilità e le restituisce luce.
“Figlio della notte” non è solo un debutto musicale: è la prima pietra dell’album “Custodiamo”, un percorso artistico pensato per trasformare la conoscenza scientifica in emozione condivisa. «Vogliamo rompere il silenzio e la solitudine che spesso accompagnano le malattie genetiche rare», afferma Coschiera. «Con questa canzone offriamo un inno di speranza, un invito ad ascoltare la bellezza che nasce anche dalle sfide più difficili».
Il progetto si inserisce nel panorama culturale calabrese come una proposta innovativa: unisce musica d’autore, divulgazione e impegno sociale, riportando al centro il valore della narrazione artistica come strumento di comunità.
Il 3 dicembre, dunque, non sarà solo il giorno di un’uscita discografica: sarà la prima tappa di un percorso che vuole costruire ponti, dare voce, accendere immaginari. Un viaggio che parte dalla Sibaritide ma parla a tutti.