9 ore fa:Stop al numero chiuso a Medicina, al Senato via libera al testo base
7 ore fa:Il vescovo emerito Monsignor Milito in visita alla Comunità Alloggio per anziani "Teniamoci Stretti"
10 ore fa:Il terremoto e lo tsunami del 1836 che colpì Rossano ma rase al suolo Crosia
8 ore fa:La liuteria ionica di Montegiordano trionfa a Pechino con Gran Duo Italiano e Sassone Tartufi
12 ore fa:Nuova sede per il museo di Vaccarizzo Albanese, un autentico scrigno di cultura Arbëreshe
14 ore fa:L’alberghiero “K. Wojtyla” di Castrovillari punta sui percorsi altamente formativi
13 ore fa:Ultimati i lavori del campo di padel di Cariati nei pressi del centro sociale
Ieri:Corigliano-Rossano, arrestato un 36enne per spaccio di sostanze stupefacenti
5 ore fa:Da Bocchigliero alla conquista dei palchi di tutta Italia: la storia di Nevis e Asya
6 ore fa:Campionati regionali prove multiple: 3 titoli per la Corricastrovillari

"La Croce e la Stella" il film che si intreccia con la storia del lager Ferramonti di Tarsia

2 minuti di lettura

 

TARSIA - “La Croce e la Stella” è un film indipendente realizzato a partire dal 2015 e presentato nel 2018. E' stato finanziato dall'attore/produttore italo-americano Salvatore Pate (originario di Belmonte Calabro - CS), scritto e diretto dal regista Salvatore Lo Piano. La pellicola è basata sulla tremenda storia del campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia (comune nella provincia di Cosenza) il quale ospitò oltre 3000 deportati ebrei, fu considerato il più grande dei 15 lager fascisti d'Italia e restò attivo dall’estate 1940 al settembre 1943 quando fu liberato dall’esercito alleato che risaliva la Penisola.

Il film, come scrive Claudio Caroleo, segue le vicende di don Giulio (interpretato da Luigi Diberti), il quale un giorno, dopo aver concluso la sua messa quotidiana, scopre improvvisamente di essere in realtà figlio di Elia Padovani (interpretato da Pietro Ragusa) uno degli ebrei deportati al Ferramonti di Tarsia. La ricostruzione del campo di concentramento è avvenuta in gran parte a Belmonte Calabro. L'apertura del film è molto impattante poiché mostra le cruenti e sconvolgenti immagini di repertorio dei veri deportati in quel lager. Immagini che, grazie ad un montaggio dinamico e coinvolgente, sono capaci di instillare negli occhi e nella coscienza dello spettatore forti e indelebili impressioni.

Anche l'utilizzo della musica rispecchia in modo coerente la raccapricciante situazione, riuscendo perfettamente a trasmettere l'infinito dolore e l'immane sofferenza provata da migliaia di persone innocenti. Il tutto rappresentato non solo con un ottimo mixaggio del suono, curato meticolosamente dal musicista Sandro di Stefano, ma anche con le meravigliose colonne sonore scritte dallo stesso Salvatore Pate (come "Dio guidaci tu" e "Io ti amo") magistralmente eseguite dal tenore Giuseppe Morrone. Inoltre si potrà notare un efficace utilizzo della fotografia, atto a mettere in evidenza una ricostruzione delle ambientazioni molto fedele e realistica. Il film prosegue con un ritmo alquanto coinvolgente, grazie soprattutto alla convincente prova attoriale da parte di tutti i membri del cast.

Nonostante  La Croce e la Stella  abbia avuto il grande merito di rappresentare accuratamente il rapporto di solidarietà umana creatosi fra il popolo calabrese e i poveri internati, valorizzando la bontà e la generosità elargite da parte della gente del posto e, benché sia stata presentato a Roma presso la Sala della Regina alla Camera dei Deputati in Montecitorio, l’opera rimane purtroppo sconosciuta non solo al grande pubblico, ma addirittura alle grandi istituzioni! Purtroppo la mancanza di un buon sistema di distribuzione fa sì che un progetto così ambizioso e importante rischi di non essere sufficientemente valorizzato. Sarebbe opportuno, perciò, che tale film venga almeno proiettato nelle scuole per un’utile pedagogia sociale. Inoltre, perché non intervengono le Università, l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), l’UCEI (l’Unione delle Comunità Ebraiche in Italia) e soprattutto il Comune di Tarsia?...

Un importante aneddoto riguardante la cerimonia di presentazione del film, è quello che vede protagonista Salvatore Pate, il quale dopo essere stato presentato come produttore della pellicola, ci tiene prima ad evidenziare lo straordinario lavoro fatto dal regista Salvatore Lo Piano e successivamente sottolinea di non voler essere considerato produttore, ma come colui che ha speso fino alla sua ultima goccia di sangue per dare speranza al mondo intero affinché un evento del genere non si verifichi  mai più.

 

 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.