Lite in famiglia con accoltellamento a Co-Ro: rimesse in libertà due persone
Il Gip, a seguito di una approfondita analisi degli elementi di prova, ha ritenuto di escludere la grave ipotesi del tentativo di omicidio condividendo le argomentazioni del collegio difensivo composto da Zagarese, Trento e Ginocchiere
CORIGLIANO-ROSSANO - «Non convalidato il fermo, non ritenuta l'ipotesi del tentativo di omicidio e disposta l'immediata remissione in libertà di O.S. di 39 anni e di V.G. di 47 anni. Questa è la decisione - si legge nella nota - assunta dal GIP del Tribunale di Castrovillari che ha condiviso le argomentazioni del collegio difensivo composto dagli avvocati Ettore Zagarese, Leonardo Trento e Fulvio Ginocchiere al termine dell'udienza di convalida celebratasi in carcere alla presenza anche del PM che invece aveva chiesto l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere per i due. Il GIP, a seguito di una approfondita analisi degli elementi di prova, ha ritenuto di escludere la grave ipotesi del tentativo di omicidio traendo tale convinzione sia dal contesto complessivo dell'azione dalla quale non emergeva in maniera certa la volontà dei presunti aggressori di voler sopprimere la parte offesa sia dalla natura delle lesioni patite da quest'ultima che non connotavano in maniera univoca l'intenzione, la volontà di ucciderlo. Da qui la non convalida del provvedimento precautelare e la scarcerazione dei due».
Il fatto: Un uomo di 45 anni era stato accoltellato nella sua casa in contrada Toscano, a Corigliano-Rossano. Due persone erano state arrestate e condotte in carcere a Castrovillari. Il fermo era stato emesso con l'accusa di tentato omicidio. Secondo la ricostruzione della vittima l'atto sarebbe scaturito dopo un litigio in famiglia. La vittima sarebbe stata accoltellata dal figlio della nuova compagna del padre. La discussione, poi degenerata, era scoppiata sin da mattino tra il padre, la nuova moglie e la vittima, da poco rientrata a Corigliano-Rossano dopo aver vissuto a lungo in Germania. La lite era stata tale da aver richiesto un intervento delle forze dell'Ordine. A tarda serata l'epilogo quando alla porta del quarantacinquenne, hanno bussato tre persone che si sono spacciate per carabinieri, un espediente utilizzato per farsi aprire la porta, forse proprio sulla scorta del fatto che i militari si erano già presentati al suo domicilio qualche ora prima.