Co-Ro, 22enne ai domiciliari finge malore per uscire e incendiare l’auto della madre dell’ex
Il giovane si era presentato all’ultimo appuntamento con la ragazza armato di coltello. Ora è accusato di evasione e incendio
CORIGLIANO-ROSSANO - Nelle prime ore di questa mattina i Carabinieri della Stazione di Rossano e del Nucleo Operativo e Radiomobile del Reparto Territoriale di Corigliano-Rossano, con il coordinamento investigativo della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, hanno arrestato un 22enne, gravemente indiziato dei reati di «evasione» e «incendio».
La vicenda è iniziata alla fine dello scorso mese di febbraio, quando il ragazzo è stato arrestato perché ritenuto gravemente indiziato di «atti persecutori», attuati nei confronti di una minorenne con la quale aveva condiviso una relazione sentimentale nei quattro anni precedenti. L’adozione del provvedimento restrittivo era avvenuta dopo che il ventiduenne era stato sorpreso con un coltello nei pressi del luogo di lavoro della ragazza, dove aveva preteso di vederla per un «ultimo e definitivo chiarimento». A seguito di quella vicenda il ragazzo era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione di Rossano Centro, dove veniva controllato anche per mezzo del «braccialetto elettronico» che gli era stato applicato.
Una situazione rimasta stazionaria sino alla notte del 1° maggio 2024, quando il giovane sottoposto agli arresti domiciliari ha richiesto l’intervento di un’ambulanza del 118 perché sosteneva di non sentirsi bene. Per questa ragione è stato trasportato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Rossano, dove i medici lo hanno visitato e dimesso nel giro di poco.
Dopo gli accertamenti diagnostici il ragazzo è rimasto nella sala di attesa del presidio sanitario rossanese per qualche minuto, da dove poi, secondo la ricostruzione effettuata, è uscito ed ha percorso la strada necessaria per raggiungere l’abitazione dove vive la sua ex ragazza, verso la quale aveva già attuato la condotta persecutoria culminata con il concreto rischio di quell’ultimo chiarimento. Sotto il palazzo avrebbe poi appiccato l’incendio dell’autovettura in uso alla famiglia della ragazza, le cui fiamme si sono estese ai due veicoli parcheggiati a fianco, mettendo anche a rischio tutte le persone che abitano in quel complesso residenziale. Una situazione di estremo pericolo che, solo per alcune circostanze favorevoli, non ha avuto altre e ben più gravi conseguenze.
A seguito dell’incendio del mezzo il ragazzo è rientrato presso i locali dell’ospedale, da dove ha contattato i Carabinieri per segnalare che era stato dimesso e poteva tornare a casa, mentre per ripristinare le condizioni di sicurezza sono intervenuti i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri che, contestualmente, hanno iniziato a raccogliere gli elementi di prova a sostegno dell’ipotesi accusatoria culminata con l’arresto di questa mattina.
Quello svelato dalle indagini - qualora confermato in sede processuale - appare essere un piano studiato nel dettaglio e finalizzato a riversare tutta la rabbia di un soggetto rivelatosi pericoloso per la vittima e la famiglia di questa.
Sulla scorta dei gravi e concordanti elementi probatori raccolti, il 22enne è stato colpito da una misura cautelare per l’«incendio» e l’«evasione», oltre che da un provvedimento di aggravamento della precedente misura cautelare. Per questa ragione l’interessato è stato arrestato e ristretto in carcere, dove rimarrà a disposizione dei Magistrati del Tribunale di Castrovillari.