di FABIO BUONOFIGLIO Sarà stato il solito eccesso di zelo cui ci ha ormai abituati l’ufficio propaganda del Municipio, ma per autodefinizione da parte dell’amministrazione comunale di Corigliano Calabro retta dal sindaco Giuseppe Geraci, il bilancio di previsione per il 2015 approvato circa tre mesi fa era il miglior bilancio degli ultimi vent’anni. Già: era. Sì, perché l’amministrazione stessa qualche giorno fa s’è ricreduta, riportando il fu miglior bilancio in Consiglio comunale per una sostanziale variazione. Passata al vaglio e col capo chino da parte di quasi tutti i consiglieri comunali, della maggioranza che sostiene il sindaco e della minoranza sedicente opposizione. Così, tre mesi dopo, lo stesso organo consiliare ha approvato l’esatto contrario di quanto aveva già approvato ed oggi disapprovato. La questione più centrale è stata quella del mai avvenuto taglio della spesa per il canile. Una questione in cui l’hanno avuta “vinta” l’assessora Marisa Chiurco e il caposettore Antonio Durante, entrambi “vicini” – così si mormora a Palazzo Garopoli – al segretario generale del Comune, Salvatore Bellucci, il quale giorno dopo giorno si rivela come l’uomo più “potente” del Palazzo, più dello stesso sindaco. Torniamo un attimo indietro. L’assessora Chiurco s’assentò di proposito (unitamente alla sua ormai ex collega Maria Francesca Ceo) dalla riunione di Giunta comunale n. 131 del 13 luglio scorso durante la quale l’esecutivo approvò il bilancio di previsione per il 2015 da portare in Consiglio comunale. E lo fece(ro) proprio per non votare il “taglio” finanziario al canile, perché su questo si trovavano in netto contrasto col resto della Giunta Geraci. Chiurco e Durante, dunque, qualche giorno fa sono riusciti a mettere “in riga” l’amministrazione comunale a dispetto del fatto che quel taglio di spesa fosse stato deliberato per ben due volte in Municipio, tanto in sede di Giunta quanto in sede di Consiglio comunale. E non è affatto “casuale” che la variazione di bilancio approvata durante la seduta di Consiglio di mercoledì 24 novembre scorso, proprio sulla spesa per il canile reintrodotta di nuovo a bilancio, sia stata approvata contestualmente all’ennesima rinegoziazione dei mutui comunali con la Cassa depositi e prestiti. Il sindaco Geraci, la sua Giunta, e larghissima parte del Consiglio comunale hanno infatti scelto d’indebitare il Comune praticamente a vita, “allungando” a dismisura i termini di pagamento dei mutui già contratti. E utilizzando il “risparmio” derivante dalla minore rata di pagamento per tali mutui proprio per pagare...il canile. Un magheggio finanziario da circa 300 mila euro l’anno. Quindi, invece d’utilizzare il risparmio sulla quota annuale di rate da pagare per finanziare magari opere di pubblica utilità (e ciò almeno giustificherebbe l’aumento del costo per interessi finanziari e l’aumento della durata del prestito) – come per esempio il piano per asfaltare le strade cittadine “colabrodo” – il suo utilizzo sarà destinato a pagare ancora il canile “esternalizzato” che tre mesi addietro era stato ritenuto dal Consiglio comunale uno sperpero di denaro pubblico dal momento che il progetto per costruire in tempi rapidi il canile municipale giace da anni nei cassetti dello stesso Municipio. Il Consiglio comunale di mercoledì, con la reintroduzione della spesa per il canile esternalizzato e l’ennesima costosissima rinegoziazione dei mutui ha sancito - contrariamente a quanto affermato nella relazione al bilancio di previsione del 2015 – che finora l’amministrazione del sindaco Geraci non è riuscita a tagliare alcuna spesa, di nessun tipo. Coi cittadini coriglianesi costretti a prendere atto che a “comandare” in Municipio non sono il sindaco, la giunta ed i consiglieri comunali, bensì il segretario generale ed alcuni suoi “spalleggiati”. Ma in questi giorni e in queste ore un altro fatto sta facendo letteralmente “imbufalire” i coriglianesi, i quali si stanno vedendo recapitare per posta le bollette della tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Già. E con aumenti che fanno venire le vertigini. Sì, perché se comparati con le tariffe dagli stessi corrisposte al Comune nell’anno precedente, il salasso odierno si calcola in una larga forbice che va dal 20 ed arriva persino al 50% in più. Sin dai primi giorni di questa settimana, tanto l’Ufficio Tributi comunale, quanto i patronati d’assistenza territoriali sono presi d’assalto da parte dei contribuenti locali. Quelli più inferociti nei confronti dell’amministrazione Geraci sono coloro i quali da tempo realizzano con certosina precisione la raccolta differenziata dei rifiuti, e molti non tanto per ragioni di tipo ambientale quanto per la necessità di dovere risparmiare sulla bolletta considerata la grave crisi economica che investe le famiglie ormai da qualche anno e che non accenna a placarsi. Proprio sull’“affaire monnezza” in questi giorni a Corigliano spirano venti di rivolta popolare...