La Giunta Municipale di
Cassano All’Ionio, riunitasi sotto la presidenza del
sindaco Gianni Papasso, in ossequio ai dettami della normativa in materia, (la legge 190/2012, relativa all’attività di contrasto alla corruzione e il comma 5 dell’articolo 19 del DL 90/2014 che ha trasferito all’ANAC tutte le competenze in materia di anticorruzione già assegnate al Dipartimento della Funzione Pubblica), riguardante le "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", che prevede che la singola amministrazione locale lo adotti annualmente e lo aggiorni a “scorrimento” entro la data del 31 gennaio di ciascun anno, ha proceduto all’approvazione dell’atto deliberativo relativo al “Piano triennale di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza” 2020-2022. Il "Piano” licenziato comprende un allegato e più schede per la valutazione del rischio. Nel deliberato dell’amministrazione locale, il responsabile per l’anticorruzione e la trasparenza, individuato nel Segretario Generale dell’ente, Antonio Fasanella, è stato incaricato di provvedere alla pubblicazione del nuovo Piano nelle apposite sezioni di Amministrazione trasparente. I responsabili dei servizi, dal canto loro, dovranno provvedere, ciascuno per la propria competenza, all’adozione delle misure previste nel Piano. L’atto è stato dichiarato immediatamente esecutivo e pubblicato sul sito istituzionale del comune. Il Piano Anticorruzione e per la Trasparenza, ha, in particolare, la funzione di creare un contesto sfavorevole alla corruzione mediante azioni di individuazione, tra le attività dell’ente locale, di quelle con più elevato rischio di corruzione. Il documento, pertanto, rappresenta, lo strumento attraverso il quale l’amministrazione locale sistematizza e descrive il processo finalizzato a definire una strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo. In esso, viene delineato un programma di attività derivante da una preliminare fase di analisi che, in sintesi, consiste nell’esaminare l’organizzazione dell’ente in questione, le sue regole e le sue prassi di funzionamento in termini di “possibile esposizione” al fenomeno corruttivo. Dal programma di attività, viene desunta l’indicazione delle aree di rischio e dei rischi specifici, delle misure da implementare per la prevenzione in relazione al livello di pericolosità dei rischi specifici, dei responsabili per l’applicazione di ciascuna misura e dei tempi.