Siederà a Palazzo Campanella portandosi a tracolla una sacca di 15 mila voti. È il più votato in tutta la Provincia cosentina, un primo eletto che ha certamente raccolto i frutti di una buona semina che effettua da anni. Senza contare quel legame politico e di amicizia con Mario Oliverio su cui ha sempre potuto fare affidamento, in un’unione rodata che, grazie ai consensi delle elezioni, continuerà nel segno del lavoro simbiotico in Regione. Cresciuto a pane e cultura liberal-democratica, la sua carriera inizia nella Federazione Giovani Comunisti Italiani in cui milita da Segretario Provinciale e poi da componente della Direzione Nazionale. La sua fedeltà agli ideali di sinistra lo porta a seguire tutte le evoluzioni del partito. Così, se la sua attività nel capoluogo ha inizio nel 1985 quando viene nominato consigliere comunale e prosegue attraverso l’incarico di Segretario Cittadino del Partito dei Democratici di Sinistra, alla fine del 2000 Guccione diviene Vice Presidente Nazionale del Mezzogiorno nella Direzione Nazionale dei Democratici di Sinistra, fino all’elezione nel 2007 quale membro dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico. «Per amministrare una regione come la nostra, essere esperti è una virtù, non una debolezza» aveva dichiarato a “
L’Eco dello Jonio” qualche mese fa. Ad un profetico Carlo Guccione - che così rispondeva alle accuse mosse a Mario Oliverio per la sua “vecchia” politica - l’esperienza non manca di certo. In quella stessa intervista, Guccione aveva lanciato moniti, dato consigli e, chissà, forse aspettandosi questo successo si preparava alle infinite responsabilità che i nuovi “numeri uno” della Regione si sarebbero dovuti assumere all’indomani delle elezioni. Per questo, quindi,
in quel suo bilancio che parlava di «disastri profondi e duraturi che hanno compresso le potenzialità della Calabria», aveva avuto anche parole di conforto. Soprattutto per l’area jonica, in cui la mala politica ha creato desertificazione in tutti i campi. Così, se ad azione corrisponde reazione, non poteva di certo far mancare le sue soluzioni: partendo dai fondi Por fino alla realizzazione di nuove infrastrutture, come la linea ferroviaria jonica, la metropolitana di superficie e il completamento della Longobucco-Mare. Buon lavoro al più eletto e speriamo che queste dichiarazioni rispondano al nostro auspicio di sempre:
non ci si dimentichi della Sibaritide. m. f. s. t.