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Capo Colonna, Franceschini: "Assicurare massima visibilità e fruizione pubblica del sito"

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Confermo di preferire qualsiasi soluzione tecnicamente realizzabile e finanziariamente sostenibile, diretta ad assicurare la massima visibilità e la fruizione pubblica dei siti archeologici, ciascuno dei quali esprime un valore culturale unico, perché intrinsecamente connesso al territorio di riferimento e per ciò stesso meritevole di tutela e valorizzazione.  È quanto scrive il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini nella sua risposta di sette pagine alla interrogazione del Senatore socialista piemontese Enrico Buemi circa gli interventi riguardanti il sito archeologico di Crotone-Capo Colonna. Relativamente al metodo della copertura delle vestigia archeologiche, il Ministro ha altresì spiegato di attenersi alla doverosa separazione fra azione amministrativa da un lato e indirizzo politico dall'altro; fra valutazioni tecnico-scientifiche, di competenza esclusiva dell'amministrazione, e valutazioni di ordine inverso. In sostanza - scrive Franceschini –  non spetta al Ministro decidere, nel caso singolo, se i reperti archeologici debbano o non essere ricoperti, così come non gli spetta decidere se su un quadro antico debba applicarsi una tecnica di restauro piuttosto che un'altra. Si può aggiungere –  continua –  che a fronte di una valutazione univoca e perentoria degli organi tecnici preposti alla tutela (tutela che, non si dimentichi, ha un diretto fondamento costituzionale) sulle soluzioni da adottare per la tutela di un bene culturale, ogni altro interesse o valore deve esservi necessariamente  subordinato. Ma laddove lo stesso giudizio tecnico-scientifico appare non univoco e prospetta soluzioni diverse, si apre lo spazio ad un bilanciamento fra valori - come ad esempio le diverse forme di valorizzazione di un contesto, oppure i sentimenti o le necessità di una comunità locale - che possono concorrere a orientare la scelta da effettuarsi nel caso concreto. È  appena il caso di ricordare - conclude - che quanto precede non può in alcun modo essere inteso come una abdicazione dalla responsabilità, spettante al Ministro innanzi tutto nei confronti del Parlamento, di vigilare sul buon andamento dell'amministrazione e di indirizzarne l'azione con gli strumenti e nelle forme di legge.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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