Capodanno Rai senza una piazza. Eppure nessuno candida Corigliano-Rossano
Tra le papabili Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia e persino Lamezia ma nessuna voce si è levata per la terza città della Calabria. La sensazione è che la partita si giochi sempre altrove e mai qui...

CORIGLIANO-ROSSANO – Corigliano-Rossano continua ad essere tratta da ultima tra le ultime, messa ai margini del racconto e delle aspirazioni regionali, anche quando potrebbe offrire piazze e luoghi di accoglienza per ospitare spettacoli di caratura nazionale. Questa volta la riflessione è sorta per via dell’ormai imminente definizione della nuova location che ospiterà l’evento di Capodanno targato Rai 1, L’Anno che verrà.
Una manifestazione che, al di là della sua natura festosa, rappresenta una vetrina nazionale di primissimo piano. Basti pensare che l’edizione reggina ha totalizzato circa sei milioni di spettatori con oltre il 40% di share! Numeri che parlano chiaro sia in termini di ritorno d’immagine che di promozione turistica di un territorio.
Tra le papabili c’è sicuramente Cosenza ma anche Catanzaro, Vibo Valentia e persino Lamezia. E Corigliano-Rossano? E qui sorge la domanda. Perché la terza città della Calabria per popolazione, con due centri storici di pregio e luoghi che si prestano logisticamente a ospitare grandi eventi, non è in corsa per un tale evento? È possibile che un territorio così vasto, con oltre 70mila abitanti e una comunità che negli ultimi anni sta costruendo una propria identità amministrativa e culturale, non rientri nemmeno tra le opzioni prese in considerazione?
La sensazione è che la partita continui ad essere giocata sempre altrove e che Corigliano-Rossano, nonostante le potenzialità, non abbia avuto né sponsor politici né un vero pressing istituzionale per candidarsi. Un’occasione persa, se così fosse, perché questo evento avrebbe potuto rappresentare un ulteriore tassello nel percorso di riconoscimento e valorizzazione della terza città calabrese.
Il tempo stringe, e la Rai dovrà sciogliere presto la riserva. Ma il dubbio resta: davvero Corigliano-Rossano non meritava nemmeno di essere messa sul tavolo delle ipotesi?