Il centro di procreazione assistita del Compagna è sparito nel nulla
Inaugurato l'8 marzo del 2022 grazie ad uno stanziamento del Fondo per la PMA, oggi l'ambulatorio non è operativo. Manca personale e quel poco che c'è è impegnato a garantire i servizi essenziali. La denuncia del consigliere Uva
CORIGLIANO-ROSSANO – Che fine ha fatto il centro per la Procreazione medicalmente assistita (PMA) insediato nell’ambito dei servizi offerti dall’unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dello spoke di Corigliano-Rossano? Dell’ambulatorio inaugurato l’8 marzo del 2022 nel presidio del Compagna non se n’è saputo più nulla dopo pochi mesi dopo la sua apertura. E questo perché il medico di riferimento che si occupava dell’erogazione di questa particolare prestazione sanitaria è stato trasferito in altra sede e non più rimpiazzato.
Il centro PMA era stato messo in piedi con precise indicazioni, riportate nelle direttive ministeriali per lo stanziamento dei fondi, che indicavano proprio il Punto nascite sibarita, uno dei più prolifici dell’intera Calabria (qui si registrano più di 500 parti ogni anno), come una delle sedi di un centro di procreazione di Primo livello.
Il centro di Corigliano-Rossano, tra l’altro, nato sotto la guida dell’allora dirigente dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, Gaetano Gigli, e affidato alla professionalità della dott.ssa Concetta Perri, era partito subito sotto una buona stella. Tant’è che a dicembre del 2022 si registro anche il primo parto guidato avvenuto grazie proprio al processo di procreazione assistita. Poi il nulla. Insomma, una delle tante e innumerevoli lacune che si registrano nei nostri ospedali, causate dalla carenza di personale medico.
A rilanciare la questione, oggi, è il consigliere comunale Tonino Uva. «Si parla tanto di sanità – dice - e soprattutto di aperture e chiusure e spostamenti di reparti da un presidio ospedaliero all’altro, poi, però, ci si dimentica che ci sono servizi che potrebbero essere utili alla collettività che non vengono più erogati».
«Misteriosamente – sottolinea Uva – l’ambulatorio non esiste o meglio non è più funzionante per mancanza di medici o specialisti della fecondazione in vitro. Questo servizio ritengo sia importantissimo per le coppie in difficoltà che cercano una gravidanza evitando loro di spostarsi fuori regione, per accedere a questi particolari servizi che – sottolinea il Consigliere comunale - sono prevalentemente privati e con costi elevati. Eppure – ricorda infine il consigliere comunale Tonino Uva – questo è uno dei servizi sanitari più importanti per incrementare la natalità in Italia in un periodo come questo dove le nascite sono nettamente diminuite non solo per la povertà dilagante ma anche per un più alto tasso di infertilità nella popolazione».
Ora, al netto degli interrogativi e della questione politica (perché anche questa è una questione politica), c’è da dire che la straordinaria carenza di personale a cui deve far fronte, nel caso specifico, il reparto di Ginecologia e Ostetricia di Corigliano-Rossano necessita di un’attenzione particolare da parte del management sanitario dell’Asp di Cosenza. È ovvio che, in assenza di medici, si tutelino innanzitutto i servizi essenziali, soprattutto in un reparto che rimane punto di riferimento per un vasto territorio che si estende da Cariati e fino a Rocca Imperiale, mantenendo sempre un tasso di prestazioni sanitarie elevate. La soluzione? Serve nuovo personale e, in questo caso, serve che la politica mantenga le promesse fatte.