Capre, capre, capre! Nel nord-est più di 3 maturandi su 4 non sanno parlare e scrivere in Italiano
La curiosa indagine di OpenPolis sugli studenti che hanno effettuato le prove Invalsi nell’ultimo anno di maturità: i “migliori” risultati a Crosia; ma ci sono anche due comuni dove gli studenti hanno fatto il 100% di errori. - ECCO I DATI
CORIGLIANO-ROSSANO – Capre, capre, capre! Si potrebbe serenamente gridare allo scandalo: i nostri ragazzi non sanno l’Italiano! Non solo non sanno parlarlo ma nemmeno scriverlo correttamente. Questo, almeno, stando ai dati diffusi da OpenPolis, la fondazione che nel suo spazio web ogni giorno raccoglie i dati che riguardano il potere, la politica, l’economia, i territori e le comunità locali. Sul portale, infatti, viene riportato uno studio dello scorso settembre, relativo alla percentuale di studenti che si attestano a livelli di inadeguatezza rispetto all’apprendimento dell’Italiano. L’indagine, in realtà, scaturisce dai risultati delle prove Invalsi dello scorso anno fatte dai maturandi, quindi dagli studenti del quinto anno delle superiori. Il quadro che ne scaturisce – dicevamo – è desolante.
OpenPolis analizza tutti i comuni italiani dove siano presenti almeno due plessi oppure due istituti scolastici. Riguardo al territorio della Calabria del nord-est abbiamo analizzato i dati concreti che riguardano 10 comuni (dei 58 dell’intera area della Sibaritide-Pollino), che sono anche le realtà in cui si sviluppa l’intera comunità scolastica degli istituti secondari di secondo grado. E quindi Corigliano-Rossano, Castrovillari, Cassano Jonio, Crosia, Trebisacce, Cariati, Rocca Imperiale, Lungro, Spezzano Albanese e Longobucco.
Come ricordato, i dati raccolti dalla fondazione riguardano, nello specifico, i livelli di competenza di grado 1 e 2 (praticamente i più scarsi nella scala da 1 a 5) acquisiti dagli studenti nella conoscenza della lingua italiana.
Prima di analizzare i dati locali, partiamo da una premessa. In questa speciale classifica, non siamo i peggiori in assoluto. Certo, però, non c’è da stare sereni perché chi sta messo peggio di noi non è molto lontano. Infatti, gli studenti con meno competenza, sia scritta che orale, in Italiano si trovano tutti al Sud e sono concentrati perlopiù in Puglia e Sicilia. A seguire, la Calabria, dove il territorio del nord-est è quello con i deficit più importanti, quantomeno rispetto alle città capoluogo: Reggio Calabria si attesta ad un 55,5% di studenti che hanno una capacità insufficiente di apprendimento della lingua italiana, Catanzaro il 63,6%, Cosenza il 64,3%, Crotone il 68,1% e Vibo Valentia il 63,2%.
Il nord-est, invece, si divide tra “gioie” e dolori. I dati più interessati arrivano dalla Sila Greca, dove, a distanza di pochi chilometri l’una dall’altra insistono la realtà più virtuosa e quella meno virtuosa in questa speciale classifica del glocal. Il comune dove studiano ragazzi con un tasso di apprendimento dell’italiano maggiore è Crosia. Qui, “solo” il 57,9% degli studenti ha una comprensione della lingua italiana pessima. Subito a seguire c’è Corigliano-Rossano, dove i test Invalsi sui giovani del quinto superiore hanno restituito un 67,7% di insufficienza. Subito dopo c’è Trebisacce con il 68,4% di inadeguatezza e, quindi, Castrovillari con il 69,7%.
Oltre la soglia del 70%, invece, rimangono Spezzano Albanese (70%), Lungro (70,8%), Cassano Jonio (71,9%) e Cariati (77,7%).
C’è chi ha saputo fare peggio di così? Certo! Rispetto ai dati riportati da OpenPolis, infatti, ci sono non uno ma ben due comuni dove tutti gli studenti delle scuole cittadine hanno un livello scarsissimo di conoscenza delle regole della lingua italiana e sono Longobucco e Rocca Imperiale, dove i livelli di competenza e di apprendimento sono al 100% scarsi.
Insomma, un pianto totale per Dante, Petrarca e Boccaccio… questi sconosciuti!