Sibari-Co-Ro, niente scherzi. Appello a Governo e Regione: «La strada va fatta adesso»
Si mobilitano le imprese del territorio. Beraldi (Federimprese): «Ricorsi pretestuosi non possono bloccare iter. Senza una quattro corsie che connetta gli asset strategici della città, destinati al disastro»
CORIGLIANO-ROSSANO – C’è chi dice sì! La notizia di una possibile revoca del finanziamento per la realizzazione della nuova strada a quattro corsie tra Sibari e Corigliano-Rossano, che potrebbe verificarsi qualora il cronoprogramma progettuale dovesse arrestarsi a causa del ricorso presentato da 37 soggetti interessati ad esproprio, ha innescato un coro di dissenso tra i cittadini della terza città della Calabria. Che oggi chiedono pubblicamente al Governo, ad Anas e al Commissario straordinario per la realizzazione dell’opera di non bloccare l’iter in corso.
A farsi portavoce e promotore di questa azione volta a non perdere l’occasione storica di fornire Corigliano-Rossano di un’opera strategica essenziale per lo sviluppo, è il presidente di Federimprese Calabria CLAAI Francesco Beraldi, che si dice pronto alla mobilitazione qualora «qualcuno volesse fare scherzi sull'iter progettuale»
«Il ricorso presentato alla Presidenza della Repubblica non ha termini perentori – sottolinea Beraldi – e questo significa che l’esito di una revisione progettuale, avanzata da persone direttamente interessate - legittima nel quadro della tutela degli interessi ma assolutamente fuori luogo e intempestiva se si sollevano questioni come l’assenza di condivisione (considerato che di questo progetto ne parliamo da 4 anni!) - potrebbe arrivare fra qualche giorno o anche fra qualche mese. E questo potrebbe determinare un effetto domino distruttivo che rischia di mandare, ancora una volta, gambe all’aria la realizzazione di una strada che serve ed è importante per lo sviluppo del territorio e del suo tessuto produttivo».
Il presidente di Federimprese Calabria CLAAI spiega anche il perché il ricorso potrebbe compromettere per sempre la realizzazione dell’opera. «Il Decreto Interministeriale dell’ottobre 2023, che indica le modalità di assegnazione e revoca delle risorse, impone il rispetto di un cronoprogramma stringente. E questo perché il numero ed il valore delle infrastrutture da realizzare in Italia è maggiore rispetto alla disponibilità del Governo. Pertanto, con il rispetto di una tabella di marcia si ha contezza di come e dove vanno spesi i soldi che, diversamente, nel caso di lungaggini, potrebbero essere dirottati su altri investimenti». Questo sarebbe proprio il caso della Statale 106, il cui intero ammodernamento nel tratto calabrese avrebbe un costo tre volte superiore ai 3 miliardi messi in Legge di Bilancio. Pertanto, se un lotto (come la Sibari-Corigliano-Rossano) non dovesse essere pronto si passerebbe subito al successivo o a quello che ha maggiori esigenze progettuali.
Lo scrivevamo nei giorni scorsi: qualora dovesse saltare il progetto della Sibari-Co-Ro ci sarebbe subito pronto il progetto della Rossano-Crotone (il cui iter è già in fase di PFTE ma ad oggi non ha copertura finanziaria) e poi ci sarebbe l’altro importante intervento in completamento della variante di Palizzi, nell’area grecanica reggina, dove – a quanto pare – mancherebbero solo i soldi.
Insomma, per il tratto del nord est compreso tra l’innesto con la SS534-Terzo Megalotto e il torrente Coserie, dopo quasi quattro anni di batti e ribatti (e discussioni alle volte senza alcun esito), la time-line sembra essere arrivata agli sgoccioli. E se entro il 31 dicembre prossimo non saranno definiti i termini progettuali e, quindi, non verrà sancito l’accoro istituzionale con la Regione e non si procederà ad indire le gare d’appalto integrato per i due lotti Sibari-Corigliano e Corigliano-Coserie, la nuova centosei a servizio del capoluogo jonico continuerà a rimanere un sogno. «Tutto questo – aggiunge Beraldi – genererebbe gravissimi danni sia in termini sociali, perché questa maledetta strada continuerà a spezzare vite, sia in termini economici. In quanto – ricorda ancora il massimo rappresentante della Federazione delle imprese calabresi – con il completamento della Crotone-Catanzaro tutto il traffico commerciale che si sposta dal crotonese verso nord e che ancora oggi continua a mantenere in vita, nei numeri di traffico, la possibilità di avere una strada a 4 corsie, non ci sarà più».
Non solo. «Il progetto della Sibari-Co-Ro – aggiunge Beraldi - va avanti da quattro anni, quando sulla Crotone-Catanzaro hanno impiegato la metà del tempo per il doppio dei chilometri da realizzare e sono già molto più avanti di noi. Perdere ulteriori mesi dietro a ricorsi e controricorsi, ritengo pretestuosi, significa falsare i costi di produzione di questa nuova strada che, alla fine, considerati gli sbalzi d’umore dei mercati mondiali, potrebbero rivelarsi molto più alti se non si parte subito con le procedure di gara. Noi – conclude Francesco Beraldi – abbiamo bisogno di questa infrastruttura anche a costo di scontentare gli interessi di alcuni. Lo dobbiamo alle famiglie delle tante vittime che sono morte su questa maledetta strada; lo dobbiamo alle nuove generazioni di cittadini che decidono di vivere in questo territorio; lo dobbiamo a chi continua a fare stoicamente impresa in questo territorio senza avere il minimo delle infrastrutture; lo dobbiamo, infine, allo stesso territorio che senza una strada moderna che metta in connessione i suoi asset principali non sarà mai produttivamente competitiva. Saremo destinati al disastro».