Nella Diocesi di Cassano Jonio la raccolta degli indumenti usati ha un senso
Da Rocca Imperiale a Cariati da anni sono installati contenitori per la raccolta di capi d’abbigliamento usati. Nessuno però ha mai saputo la loro destinazione. Oggi, però, una bella iniziativa della Caritas cassanese svela il mistero
ORIOLO – Da anni, almeno da quando è stata introdotta la pratica della raccolta differenziata, nella Calabria del nord-est sono installati per le strade di città, paesi e borghi, dei cassonetti cubici, quasi sempre di colore beige, che molto spesso trovano dimora nelle isole ecologiche di prossimità. Quasi come se fossero un’appendice alla spazzatura! Sono i cassonetti per la raccolta di indumenti usati. Per un certo periodo hanno svolto la loro funzione, giusto il tempo che gli utenti capissero che quella raccolta probabilmente era inutile perché sovente pantaloni, maglioni e altri capi che venivano conferiti in questi contenitori finivano per strada. Nessuno ha mai capito la destinazione di quegli indumenti usati: se erano destinati al macero oppure a campagne di solidarietà o semplicemente servivano a foraggiare il business del riutilizzo dei tessuti. Un mistero, questo, al quale ha posto fine la Diocesi di Cassano Jonio che, attraverso il dinamismo del vescovo Francesco Savino e della Caritas diocesana, ha “adottato” questo strumento di raccolta rendendolo utile a sopperire i drammi della povertà.
Da qualche settimana, infatti, su tutto il territorio diocesano quei cassonetti dapprima beige sono diventati bianchi e con tanto di stemma vescovile impresso sopra sono diventati un presidio di vera solidarietà dove chiunque, rispettando delle regole chiare, in totale riservatezza, può donare i propri abiti usati che non utilizza più. Con una raccomandazione chiara: «che siano puliti e confezionati».
Tanti comuni hanno aderito all’iniziativa della Caritas diocesana e allo slogan “Chi dona un abito dona un sorriso” si stanno impegnando per sostenere quello che di fatto è uno dei servizi di sussidiarietà, solidarietà ed economia circolare più importanti. Perché insieme al cibo quello che spesso manca alle persone che vivono in povertà sono proprio i vestiti, che danno dignità e decoro.
Tra le realtà locali che con più entusiasmo hanno aderito all’appello del vescovo Savino c’è il Comune di Oriolo.
«Il nostro Comune – si legge nella nota dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Simona Colotta - ha aderito ad un'iniziativa di solidarietà in collaborazione con la Caritas Diocesana di Cassano allo Ionio per la donazione di abiti usati a chi ne ha bisogno».
«Il vestiario donato – questa la raccomandazione - è meglio sia conferito in buste e si raccomanda che lo stesso sia pulito, in buono stato e direttamente usufruibile, nel rispetto della dignità di ogni persona».
«Ringraziamo anticipatamente – si conclude la nota dell’Esecutivo - tutti coloro che parteciperanno a questa iniziativa, rispettando le indicazioni date, all'insegna del senso di solidarietà e mutuo soccorso che da sempre contraddistingue la nostra Comunità».