Stasi: «Sui lavori ferroviari servono più impegni e meno parole»
«Trovo positivo l'interesse che improvvisamente una parte di rappresentanze istituzionali del territorio sta manifestando. Ribadisco l'esigenza di accelerare il percorso di ammodernamento della tratta ionica, ed in particolare l'elettrificazione»
CORIGLIANO-ROSSANO - Dopo le dichiarazioni degli ultimi giorni da parte di esponenti politici e istituzioni sulle condizioni della linea ferroviaria jonica a seguito dei tragici eventi di Thurio (leggi qui il resoconto della conferenza stampa del Senatore Ernesto Rapani), il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi ha deciso di rispondere tramite una nota in cui afferma: «Trovo positivo l'interesse che improvvisamente una parte di rappresentanze istituzionali del territorio sta manifestando rispetto alla questione dell'insostenibile lentezza dei percorsi di ammodernamento della nostra tratta ferroviaria».
«Sperando - prosegue - che non sia un interesse passeggero, e nel ricordare che quando non si ricoprono più incarichi di opposizione bensì di maggioranza in Parlamento, si ha il dovere di portare a casa risultati e non di commentare quelli degli altri, ribadisco la vera questione che riguarda tutti i mancati interventi ed investimenti sulla ferrovia ionica, compresi i passaggi a livello e la Praia-Tarsia. In primis sottolineo ancora una volta come, al nostro insediamento, le proposte iniziali di RFI, piuttosto incredibilmente, non prevedessero interventi adeguati di viabilità alternativa per la chiusura dei passaggi a livello, e la nostra amministrazione, ovviamente, ha preteso ben altro. Parliamo di un percorso ancora preliminare, senza alcuna attivazione di percorso autorizzativo formale (conferenza di servizi o simili). Grazie all'azione faticosa dell'Amministrazione, piuttosto di due passaggi pedonali iniziali, i progetti di RFI prevedono la realizzazione di 4 viadotti carrabili, 2 sottopassi carrabili e 2 sottopassi pedonali. Tra questi, anche gli attraversamenti carrabili che collegheranno Viale dei Normanni a Contrada Frasso e Via Provinciale a via Nazionale (all'altezza della chiesa dei santi Nicola e Leone) ed a Contrada Bonifacio, consentendo di arrivare con molta più facilità anche al Centro Storico di Corigliano, il tutto incrociato con le opere della nuova Statale 106 ed altri interventi comunali».
«Si tratta, chiaramente, - afferma ancora - di un ulteriore risultato di chi ha inteso difendere gli interessi della comunità – come in tutte le altre vicende – guardando alla città del futuro, ed in quest'ambito l'Amministrazione ha sempre dato risposte chiare, anche negative, nel corso delle tante interlocuzioni di questi anni. Senza Ciò che dovrebbe suscitare profonda attenzione nelle rappresentanze istituzionali è per quale ragione una struttura parastatale possa soltanto immaginare di sopprimere 5 passaggi a livello senza realizzare almeno 5 viabilità alternative. La questione, infatti, è il profondo disinteresse manifestato in questi decenni (confermato anche negli ultimi mesi) nei confronti della rete ferrata ionica. Fortunatamente il Comune di Corigliano-Rossano in questi anni ha avuto, e continuerà ad avere per lungo tempo, una rappresentanza con la schiena dritta, che ha sempre preteso interventi adeguati per la città, ma sarebbe certamente più efficace se l'intera rappresentanza territoriale – senza distinzione di schieramento – si allineasse in tal senso».
«Ribadisco dunque la profonda esigenza di accelerare concretamente il percorso di ammodernamento della tratta ferroviaria ionica, ed in particolare – oltre alla realizzazione delle viabilità alternative per la soppressione dei passaggi a livello – l'elettrificazione, ma anche la realizzazione del collegamento per le stazioni di Corigliano-Rossano ed il cosiddetto cambio di banco, che consentirebbe l'arrivo di treni "freccia". La nostra rappresentanza, tra una conferenza e l'altra, si sta interessando di queste tematiche?».
Poi conclude: «Infine, ma non per importanza, continuo a chiedere una presa di posizione sulla soppressione della Praia-Tarsia, che rappresenta non solo uno schiaffo alla comunità ionica, ma anche un errore strategico economico e sociale madornale per la crescita del paese».