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Cos'è l'accordo quadro e quella consulenza di circa 170mila euro sottoscritta dal comune di Co-Ro?

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CORIGLIANO-ROSSANO – Il principio ed il valore della consapevolezza sono essenziali per una comunità che vuole partecipare ai processi democratici della città. Senza che lo strumento della delega prenda il sopravvento su tutto, tanto da esiliare e lasciare i cittadini fuori dalla “bolla” delle istituzioni. Quella della rivendicazione e dell’affermazione di questo principio/valore è una battaglia che da sempre combatte l’Eco dello Jonio. Che nel quadro di una sempre dinamica programmazione editoriale intende aprire un nuovo spazio democratico sulla propria testata, dando la parola agli esperti con i quali cercheremo di capire, di volta in volta, le diverse questioni e dinamiche che si consumano all’interno dell’apparato pubblico e che spesso sfuggono al dibattito sociale proprio perché intellettualmente inaccessibile. Cercheremo, dunque, di creare – per quanto possibile – una sorta di translate del linguaggio politico-burocratese, degli affari istituzionali per renderli alla portata di tutti. Soprattutto di chi non è avvezzo alla materia. Perché capire le cose accresce la consapevolezza delle stesse. Un viaggio che, dicevamo, faremo in compagnia di esperti che non vengono dalla luna, bensì vivono nel nostro glocal conoscendone, di fatto, le sue dinamiche.

Nei giorni scorsi, per qualche ora, ha tenuto banco in città una polemica – tutta interna all’emiciclo civico, tra opposizione e maggioranza – sulla necessità (o meno) di un accordo quadro firmato dal Dirigente del Settore Politiche Europee e Sviluppo strategico del Comune di Corigliano-Rossano, su impulso della Giunta comunale, per una consulenza tecnico-giuridica di durata biennale sottoscritta dallo stesso ente. Un provvedimento dal valore di circa 170mila euro. In pochi, a parte gli addetti ai lavori, hanno capito di cosa si trattasse. Eppure parliamo di un servizio molto oneroso per le casse comunali – tra l’altro affidato senza procedura di gara  - che merita un focus. Lo abbiamo fatto con Nicola Candiano, avvocato, già amministratore, con più ruoli, dell’allora comune di Rossano e perfetto conoscitore – anche per motivi professionali - delle dinamiche che muovono le sorti dell’amministrazione pubblica.  

Avvocato Candiano, innanzitutto cos’è un Accordo Quadro?  - L’accordo quadro è uno strumento contrattuale con cui si definiscono le clausole di base di un rapporto tra Amministrazione/i ed operatore/i  per quanto attiene  le quantità, le  qualità ed il prezzo  delle prestazioni da rendere per un periodo massimo di 4 anni. Esso è l’esito di una procedura ad evidenza pubblica, nella forma prevista per importo e/o tipo di prestazioni.

Insomma, un contratto con un nome diverso. In quali casi viene utilizzato? - Originariamente, nel Codice degli Appalti del 2006, era stato pensato solo per i lavori di manutenzione, poi con la riforma del 2016 è stato esteso anche ai servizi intellettuali ed in tal senso ha trovato conferma nel testo del Codice emanato quest’anno, nel 2023. Ma sia i lavori che i servizi, devono però presentare determinate caratteristiche imprescindibili. 

Ci può spiegare meglio questo aspetto? - L’Accordo quadro si presenta come un contratto aperto, che mira a procurare il vantaggio di risparmiare tempi e costi, quando si prevede la reiterazione di procedure di affidamento in un determinato arco di tempo: perciò grazie alla preventiva stipula di un Accordo quadro,  si può attivare la prestazione “a semplice chiamata”, al verificarsi delle condizioni ivi previste e secondo la  già compiuta individuazione di specifiche tecniche, tempi, qualità e prezzi. Con la precisazione che la committenza non si obbliga alla chiamata, ma se chiama deve rivolgersi al soggetto con cui ha stabilito l’Accordo quadro. In base a ciò è evidente che l’accordo quadro si deve riferire solo ed esclusivamente a prestazioni omogenee e ripetibili.

Quindi, volendo fare un esempio? In tema di appalti di lavori di manutenzione sono tipici quelli cui vi ricorrono le FF.SS. , per le rotaie ed altri meccanismi propri della rete ferrata; mentre per i Comuni i settori di elezione sono le reti idriche e fognarie: si tipizzano gli interventi, si prefissano i prezzi dei materiali, dell’impiego delle  risorse umane e dell’uso dei mezzi meccanici, e poi si applicano ad ogni chiamata.  

Mentre per prestazioni intellettuali, come funziona? Anche qui la pre-condizione essenziale è la omogeneità e ripetitività delle prestazioni. Sempre un Comune – per le opere appartenenti a categorie omogenee inserite nella sua programmazione pluriennale – potrà attivare una procedura ad evidenza pubblica per giungere ad un accordo quadro con uno o più operatori – per esempio - per la redazione dei progetti di fattibilità tecnico ed economica per ciascuna di esse. Oppure, nel caso in cui organizzi ogni anno numerosi eventi pubblici, può utilizzare tale strumento contrattuale per la redazione dei relativi Piani  di sicurezza richiesti per legge. 

E, dunque, nel caso che è stato oggetto di polemica a Corigliano-Rossano cosa ci dice? Qual è la chiave di lettura? Premesso che di tale vicenda io ho preso visione solo della delibera di indirizzo della Giunta e della determina dirigenziale, mi pare problematico poter affermare che nella fattispecie sussistano le condizioni per il ricorso all’Accordo quadro.

La Determina in questione – con dubbi di coerenza con la delibera di indirizzo che si sofferma solo sulla questione Enel – fa riferimento ad attività di consulenza “pura” su ben quattro diverse aree tematiche, senza nessuna evidente omogeneità tra loro, e per di più declinate in titoli assolutamente generici, oltre che con esigenze temporali di dubbia attualità e concretezza.

Mi spiego meglio. Nel caso della Centrale Enel da una parte non si conoscono ancora le intenzioni della Società sotto il profilo della transizione energetica in attesa del suo nuovo emanando Piano industriale; e dall’altra c’è il problema dei tempi per lo smantellamento dell’esistente.

Mentre le tematiche delle ex aree ASI e delle concessioni demaniali sono poste con una genericità estrema, e non paiono poi  di così rilevante complessità.

In ogni caso, per le implicazioni che hanno sul Governo del territorio, esse richiedono – a monte -  l’operatività degli strumenti di programmazione come il P.S.A. o il Piano Spiaggia, ai cui redattori potrebbero rimettersi la soluzione di alcune questioni :   tematiche che, per  rilevanti profili, sarebbe peraltro opportuno affrontare in un ambito territoriale più ampio di quello comunale.

Infine, per quanto riguarda poi la tematica delle ZES è singolare che si faccia ancora riferimento al Porto di Corigliano-Rossano, senza tener conto del Decreto Legge Sud emanato ai primi di settembre che – superando il livello delle Aree portuali ed aereoportuali - ha esteso l’operatività delle agevolazioni a tutto il territorio meridionale, accentrandone la gestione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Possiamo aggiungere qualche altro dettaglio che ci sfugge? - Aver messo insieme profili diversi all’interno della stessa tematica come quella dell’Enel, a base di un’unica procedura ad evidenza pubblica sia pure finalizzata alla trattativa privata, ha predefinito i margini dell’indagine preliminare di mercato una ristretta cerchia di contraenti, lasciando fuori – per esempio - l’operatore specializzato in una delle materie richieste, come l’urbanistica, ma privo di competenza sul tema energetico o su quello economico.

Nel delineato contesto di incertezza ed in mancanza di  stringente attualità dei temi da affrontare, è legittimo poi  interrogarsi sull’opportunità di assumere un vincolo contrattuale per una durata che va al di là del mandato del Sindaco, a pochi mesi dalle elezioni.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.