Vertenza lavoratori Simet, in Regione solo un «incontro ricognitivo». Ancora nessuna soluzione
I dirigenti della Cittadella hanno raccolto informazioni per il presidente Occhiuto. Intanto aumenta il disagio per i 38 autisti licenziati, la Faisa-Cisal: «Lavoratori attendono ancora Tfr e parte della cassa integrazione»
CORIGLIANO-ROSSANO - Ancora un nulla di fatto nella vertenza dei 38 autisti Simet. L’incontro tenutosi ieri in Regione con i vertici del dipartimento Lavoro e welfare non ha prodotto nulla. È stato solo un incontro interlocutorio, esplorativo, «ricognitivo» per come lo hanno definito i rappresentanti del sindacato Faisa-Cisal, Francesco Bruno e Francesco Antonio Sibio. Gli uffici della Cittadella, infatti, hanno raccolto tutte le informazioni necessarie che serviranno «a notiziare il presidente Occhiuto».
La rappresentanza dei lavoratori presente ieri a Germaneto ha incontrato, infatti, il dirigente generale del dipartimento Roberto Cosentino ed il dirigente del settore Trasporti, Giuseppe Pavone. Ora spetterà al governatore assumere iniziative concrete per tentare di dare una risposta alla questione degli ex lavoratori Simet. Soluzione che - come ribadiscono i sindacalisti della Faisa-Cisal - potrebbe anche non essere legata alle sorti della società licenziante. I lavoratori della società autolinee di viale Sant’Antonio sarebbero disposti a qualsiasi altra soluzione compatibile con il loro background lavorativo pur di ritornare a lavorare.
Intanto, il sindacato ha evidenziato ai vertici della Cittadella come «le imprese del trasporto pubblico locale, anche interregionale, siano state destinatarie delle risorse elargite dallo Stato a titolo di ristori connessi al periodo Covid-19 e come, durante la pandemia, i dipendenti siano stati assistiti dall’Inps, in termini salariali, a seguito del ricorso di Simet allo strumento degli ammortizzatori sociali».
Una premessa importante per evidenziare «l’importanza - scrivono il segretario Bruno e il dirigente sindacale Sibio - che le misure che si intenderanno porre in essere siano focalizzate sui dipendenti, neo disoccupati, che auspichiamo facciano immediato rientro nel mondo del lavoro, anche al di là di Simet, la quale è ancora debitrice nei confronti di molti dei lavoratori licenziati».
L’Impresa, infatti, da quanto riferito dalla Faisa-Cisal non avrebbe elargito il Tfr e, «per motivi quasi certamente connessi alla gestione della relativa pratica da parte aziendale», a tutt’oggi gli “ex Simet” attendono anche la liquidazione delle somme dovutegli a titolo di cassa integrazione. «Una situazione insostenibile - si legge ancora nella nota - che deve essere al più presto affrontata con determinazione, senza mai perdere di mira l’unico obiettivo che con forza ribadiamo: la ricollocazione dei dipendenti licenziati da Simet. Attendiamo l’evoluzione della vertenza e, in particolare - concludono - di appurare le scelte che il Governatore della Calabria vorrà fare per dare una mano concreta ai lavoratori e alle lavoratrici che solo il lavoro potrà riscattare».